Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
Salvatore Quasimodo
in copertina, Winslow Homer, “Summer Squall“, 1904
Sarà una mia impressione, ma in questo periodo mi sembra che sia in vena di suggestioni (ottime!) marinaresche. Consigli letterari? Io sto per salpare con il Grande marinaio ma sono sempre alla ricerca di suggerimenti su romanzi dal sapore di sale 😉
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ce ne sono tanti… alcuni proprio da navigatori, come quello di Moitessier “Un vagabondo nei mari del sud” che racconta le sue navigazioni in solitario; altro genere, “Agostino” di Moravia o “La spiaggia” di Pavese dove il mare è più l’ambiente della borghesia. Poi a me piace molto Mutis, ad esempio “Abdul Bashur, sognatore di navi” o “L’ultimo scalo del Tramp steamer”. Anche “In attesa sul mare” di Marina Pratelli. Oltre ai vari classici, tipo Conrad (Tifone, ad es)….
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Grazie cercavo proprio qualcosa di diverso dai classici come Conrad che è già sui miei scaffali ;), prendo nota!
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L’eco del mare, l’eco delle emozioni….
Io mi tuffo dentro a queste tue bellissime scelte
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