Non tutti sono a conoscenza che la moglie del celebre Albert Einstein fosse una fisica; ancora meno che abbia contribuito in modo notevole ai lavori del marito, nonostante l’assenza del suo nome in letteratura scientifica. C’è però discreta produzione letteraria che la riguarda: sotto vi segnalo alcune pubblicazioni. Come prima cosa, vi suggerisco di leggere la sua biografia, di cui qui trovate qualche accenno.
La matematica e fisica Mileva Marić nasce il 19 dicembre 1875 a Titel, un piccolo paese della Serbia vicino a Novi Sad, a 70 chilometri da Belgrado, da una famiglia benestante. Fin da bambina dimostra grandi capacità di apprendimento, che la porteranno a compiere studi accademici molto avanzati in fisica e matematica, campi inusuali per le donne dell’epoca. Fu la prima donna ad aver studiato Fisica al Politecnico di Zurigo.
Questo percorso, attraverso varie scuole superiori a Novi Sad e Zagabria e università di tutta Europa, la porterà a incrociare la strada e la vita del Premio Nobel Albert Einstein, che sposerà nel 1903. (bio completa su Enciclopedia delle donne)
Mileva Marić restò sconosciuta al pubblico per lungo tempo. Nel 1982 fu tradotta e diffusa la sua biografia, scritta nel 1969 da una professoressa di scienze serba, Desanka Trbuhovic-Gjuric, secondo la quale il Nobel tedesco avrebbe compiuto una frode intellettuale ai danni della moglie. La pubblicazione degli scambi epistolari tra Marić e Einstein, nel 1987, ha rafforzato questa teoria. Infatti, i testi delle lettere scritte da Einstein contengono diverse frasi come “la nostra ricerca” o “i nostri risultati”, e secondo diversi biografi queste frasi dimostrano il coinvolgimento attivo di Mileva Marić nell’elaborazione delle teorie di Einstein.
Probabilmente non sapremo mai qual è la verità su questa vicenda. Mileva non ha mai reclamato la proprietà intellettuale. Non esistono prove tangibili al di là di quelle frasi contenute nei carteggi tra Einstein e la sua prima moglie, che possono tuttavia essere soggette a mille interpretazioni differenti. Ma come dice Esterson, al di là del suo ruolo nelle teorie di Einstein, Mileva Marić merita di essere ricordata per la sua sfida per una partecipazione attiva delle donne nella scienza.
Articolo su Corriere Scienza.
Veniamo ai libri che si possono leggere su questa donna e sul suo “ingombrante” marito:
Il Premio Nobel per la fisica Albert Einstein? Un marito spietato e traditore. Almeno secondo la biografia Einstein, la sua vita, il suo universo (Mondadori) di Walter Isaacson.
Il genio della fisica non era un uomo fedele, e tra le numerose relazioni extraconiugali ci fu anche quella con sua cugina Elsa (che diventerà la sua seconda moglie). A quell’epoca, Einstein impose una serie di regole spietate, quasi disumane, alla moglie. Perché non si separarono? Per il solito motivo: il bene dei figli. Obbedienza, niente sesso, nessuna vita in comune se non nelle inevitabili ricorrenze sociali. La lista produsse però un solo effetto: pochi mesi dopo Mileva prese i figli e abbandonò il marito a Berlino. Il divorzio arrivò cinque anni dopo.
C’è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia – e la nostra – non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Marić era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all’università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall’inizio scritta nel destino. La loro sarà un’incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia.
Marie Benedict firma una versione un po’ romanzata e romantica.
Gabriella Greison ci racconta, attraverso la voce di Mileva, la loro vita familiare, fatta di musica e di gite con i figli, ma fatta soprattutto di lavoro e ricerca, di discussioni al Caffè Metropole, di ore trascorse insieme intorno a un tavolo a confrontarsi e a elaborare gli articoli che hanno condotto alla nascita della teoria della relatività ristretta. Fino al divorzio che inaugura la seconda parte della vita di Einstein, quella del Nobel e del successo.
In questo articolo, l’autrice parla del libro e delle vicende legate a Mileva e alla difficoltà delle donne per affermarsi in campi che venivano considerati ad esclusivo appannaggio maschile.
Einstein conosce Mileva Marić nel 1897, al Politecnico federale svizzero, dove entrambi studiano fisica. Le lettere fra i due coprono l’arco di tempo che va dal 1897 al 1903, poco dopo il loro matrimonio. Mileva contribuì in maniera determinante al successo futuro di Einstein. Questa corrispondenza rivela un Einstein sconosciuto al grande pubblico, per una volta ottimista, fiducioso nella vita. Dalle lettere emergono gli interessi scientifici, i conflitti con gli altri scienziati, le costanti preoccupazioni per la ricerca di un posto di lavoro. Le difficoltà incontrate dalla coppia culmineranno con la nascita della figlia illegittima Lieserl e indeboliranno progressivamente la personalità di Mileva fino al loro definitivo allontanamento.
Facendo riferimento a elementi biografici, Slavenka Drakulic scrive un romanzo sulle circostanze che hanno portato questa donna dal talento straordinario e dal grande fascino, a rinunciare a se stessa. Dopo anni di collaborazione col futuro Nobel e padre dei suoi figli, Mileva fu abbandonata e misconosciuta come scienziata. Il libro di Slavenka Drakulić ce ne restituisce la storia. E il Politecnico di Zurigo intende risarcirla: Ancora si dice comunque che le donne non sono adatte all’astrazione…
Vi consiglio questo esaustivo articolo.
Davvero interessante!! La solita storia: dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna…
Della moglie non ne sapevo nulla, ma che non fosse proprio un santo lo lessi. Ha fatto benissimo lei, poi, a lasciarlo! Quindi mi sa che i meriti non lo dobbiamo tutti ad Einstein…
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Sembra proprio di no….
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Ma che bello questo post! Ho letto alcune cose e sicuramente la sua non fu una vita facile!!grazie grazie
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Ho messo in lista di lettura quello di Drakulić, è una scrittrice e giornalista molto seria e scrupolosa.
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Sapevo della storia di Mileva anche perché mi piace informarmi su queste figure che il più delle volte vengono dimenticate. Molte volte questo donne sono molto interessanti e hanno tantissime cose da dire. Mi dispiace solo che tante donne veramente intelligenti e brave siano state messe in ombra dal marito. E sono contento che ci sia qualcuno che prova a darle giustizia.
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Sì, è successo troppo spesso. Man mano vengono fuori molte di queste storie. Grazie per il commento!!!
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