Il mese di luglio si è concluso e già mi manca…. è stato un bel mese, trascorso in Toscana, quasi sempre all’aria aperta a sistemare il giardino, l’orto, a fare progetti e anche a leggere. Le letture del mese sono state tante e sono contenta di essere riuscita a rispettare il programma che mi ero fatta.

Principalmente, le mie letture hanno seguito un filone ben preciso, che mi ha portata ad est, nei paesi europei a noi vicini e che una volta eravamo abituati a chiamare Jugoslavia. Dagli anni Novanta, dopo la dissoluzione della Federazione e dopo i conflitti che hanno insanguinato alcuni di questi paesi, le repubbliche emerse dal processo di disgregazione hanno avviato il processo di ritorno alla normalità. Se volete approfondire queste tematiche, vi consiglio di tenere un occhio sul blog “Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa“. A settembre dedicherò un post riassuntivo a tutte le recensioni che ho fatto, anche in passato, e dedicate alle letterature di questi paesi, e vedrete che c’è davvero molta varietà e qualità espressa che merita molta attenzione.

Ho letto anche altri libri, e, come sempre, ho allungato la mia lista delle prossime letture…

Questi i libri letti nel mese di luglio:

Lana Bastašić, Afferra il coniglio

Paolo Rumiz, Il veliero sul tetto

Miha Mazzini, Il giradischi di Tito

Miha Mazzini, I cancellati

Nicol Ljubić, Mare calmo

Veselin Marković, Noi diversi

Eleonora Sacco, Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici

Begoña Feijoo Fariña, Per una fetta di mela secca

Ivana Bodrožić, Hotel Tito

Nava Ebrahimi, Sedici parole

Un mese davvero denso di ottima letteratura, affollato da pagine che mi hanno fatto compagnia e mi hanno fatto capire quanto la scrittura sia arte difficile. E quanto sembri facile se chi la pratica è bravo. Come sempre, quando i libri letti sono tutti di ottima qualità, non è facile scegliere il più significativo. Tra quelli letti ci sono diversi esordi letterari, ci sono libri importanti anche come testimonianza, dunque tanti elementi da tenere in considerazione per la scelta…. Poi, alla fine, come al solito, prevale il gusto personale.

Dunque, il mio libro del mese è:

Mazzini cancellati logo

I cancellati, di Miha Mazzini, Bottega errante edizioni 2018, traduzione di Michele Obit

Mazzini prende spunto dalla cancellazione di massa dei cittadini non sloveni, per imbastire la storia di Zala, scrivendo così un romanzo che è una testimonianza storica; a lettura finita, però, mi preme chiarire che non si tratta solo di questo – e sarebbe già molto. Il romanzo è molto bello a prescindere; la cancellazione potrebbe anche essere una finzione, un escamotage letterario per mettere in evidenza l’assurdità della burocrazia e delle tendenze xenofobe (purtroppo così attuali), e il romanzo non perderebbe nulla, anzi.

Ciò che lo rende speciale, è la resa del dramma psicologico della protagonista, le sue implicazioni emotive e reali, derivanti dalla situazione in cui viene a trovarsi; c’è un filo tesissimo che tiene in piedi la narrazione, la trepidazione di Zala la si riceve con forza, come uno schiaffo che ti stordisce.

Un romanzo che riporta alla luce un passato che non si può cancellare ma al quale bisognerebbe guardare per non ripetere certi errori, un monito vieppiù incisivo e attuale.