Il pluripremiato romanzo Tutti i giorni della scrittrice tedesca ma di origini ungheresi Terézia Mora apre la stagione autunnale della Keller e ci porta, grazie alle vicende del geniale e indefinibile Abel Nema, tra la storia e i fantasmi dell’Europa contemporanea.
Tutti i giorni, di Terézia Mora, Keller editore 2020, traduzione di Margherita Carbonaro, pagg. 496
Il suo nome è Abel Nema.
L’hanno trovato in fin di vita appeso a testa in giù in un parco cittadino. È un uomo bello, silenzioso e capace di parlare perfettamente dieci lingue senza tradire il suo accento. Si dice che sia un genio, ma a cosa serve esserlo se la tua vita è cambiata così tanto che nessuno è più in grado di riconoscerti, e nemmeno tu sai più qual è il tuo posto nel mondo?
Tutti i giorni di Terézia Mora, salutato in Germania come uno dei casi letterari più importanti degli ultimi anni, ci porta alla scoperta di un personaggio unico, iconico, quasi biblico, di cui sappiamo poco. Sappiamo che Abel Nema è fuggito da una guerra civile, da un paese che non esiste più, e che è approdato nella città occidentale di B. dove vive a contatto con un’umanità che gli somiglia: musicisti balcanici, bande di ragazzini rom, ma anche la dolce Mercedes – che lo sposa con l’intento di salvarlo – e il suo bizzarro bambino Omar che ha rinunciato a un occhio in cambio della saggezza…
Terézia Mora scrive un romanzo-mondo, nuovo e unico, un labirinto in prosa di rara potenza linguistica. Pagine abbacinanti, feroci, audaci e poetiche.
Tutti i giorni (Alle Tage, 2004) prende a prestito il titolo da una lirica di Ingeborg Bachmann. Allo stato di emergenza senza tregua che minaccia uomini e lingue – «La guerra non viene più dichiarata, / ma proseguita. L’inaudito / è divenuto quotidiano » – il romanzo oppone lo sforzo, insieme stilistico ed etico, di dare un nome al caos, collocandosi entro coordinate geografico-letterarie comuni a Bachmann, Kafka, Péter Esterházy (di cui Mora ha tradotto Harmonia Caelestis). cit. Daria Biagi
Vi segnalo questo articolo.
Terézia Mora è ungherese di sangue tedesco e croato. Scrittrice nota alla critica e al pubblico per la sua scrittura cristallina, vive a Berlino dal 1990. Ha vinto diversi premi importanti col suo primo libro, la raccolta di racconti “Seltsame Materie”, fra cui l’autorevole Ingeborg-Bachmann-Preis 1999.
E’ una delle traduttrici più apprezzate dall’ungherese in tedesco. Tra i vari autori, ha tradotto in tedesco il romanzo Harmonia Caelestis di Peter Esterházy (Berlin Verlag 2001).
Terézia Mora ha amato molto l’Ungheria ma, con dolore, ha riconosciuto che lì forse non riuscirebbe più a vivere. E’ bilingue, ma scrive in tedesco, la lingua della nonna. Ripudia però il legame con la nazione tedesca, pur rifiutando e disprezzando la definizione di “europea dell’Est”.
mi manca!!!!! aiuto!!!!!!!!!
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le nostre liste sono tendenti all’infinito…..
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sììììììì sono un po arrabbiata perchè ulrìtimamente non riesco più a leggere come prima!
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Ti capisco…. io, durante i mesi estivi, lavorando da casa, sono riuscita a leggere di più. Ma ora andiamo incontro ad un periodo più complesso…. speriamo di riuscire a ritagliarsi il tempo per leggere tutto quello che vorrei…
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Io lo spero ma sono abbastanza pessimista 😊
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questo mi ispira molto, grazie
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Si, sembra molto particolare. Ha ricevuto molti consensi.
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