Oggi vi parlo di questo pittore, toscano come me, livornese, che ha dipinto la sua città con opere suggestive e cariche di pathos. Mi fa piacere dedicare il post a Silvia Cavalieri, amica blogger, che me ne ha parlato e che è moglie di un pronipote dell’artista. Grazie per la segnalazione che mi ha permesso di scoprire un artista di grande ispirazione!

Renato Natali (Livorno 1883 – 1979), Fratello minore del pittore, scenografo e attore Athos Rogero Natali,  segue i corsi di Lorenzo Cecchi alla Scuola di Arti e Mestieri a Livorno. I primi dipinti conosciuti risalgono al 1898 e il primo riconoscimento arriva nel 1903 con una medaglia d’argento del Ministero della Pubblica Istruzione. Dal 1908 inizia a frequentare il celebre Caffè Bardi. Nel 1912 partecipa alla I Mostra d’Arte a Livorno e si aggiudica la medaglia d’oro dalla Pubblica Istruzione, poi nel 1905 partecipa alla Biennale di Venezia (dove sarà presente anche nel 1907, 1910, 1920, 1922, 1924 e nel 1930) con l’opera Mezzanotte. La sua passione per la pittura lo porta ad andare continuamente in giro: abbozza e prende appunti di quello che lo colpisce, poi rientra nello studio e concretizza le annotazioni sulle tele; Livorno sarà sempre uno dei temi preferiti, le sue piazze, le strade e il litorale di Antignano.

Natali ArlecchinoNatali donne in stradaNatali maschereNatali notturnoNatali rissaNatali_Carrozzella

Cantore della notte, Natali realizza una nutrita serie di notturni di declinazione simbolista. Agli occhi dell’artista Livorno specialmente nelle ore notturne, si trasforma in un palcoscenico mosso e variopinto, in un teatro di vita quotidiana e di animazione.

Natali carrozze

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Nel 1913 viene invitato in Inghilterra, a Brighton, per partecipare ad una Mostra Internazionale di Litografia e sempre nello stesso anno si reca a Parigi, ospite dell’amico commediografo Dario Niccodemi; durante questo soggiorno parigino frequenta Leonetto Cappiello, Giovanni Boldini, Maurice Utrillo, Gabriele D’Annunzio e rivede l’amico Amedeo Modigliani, conosciuto nello studio di Micheli. Visita esposizioni e Salons che gli consentono di appropriarsi e di metabolizzare linguaggi diversi, che porterà con se al suo rientro in Italia.

natali-tritone

Natali casa di appuntamenti

Nel 1914 ritorna a Livorno intimamente cambiato, comincia a dedicarsi con più costanza alla pittura ed anche il contenuto delle sue opere risente del soggiorno parigino: i colori si fanno più brillanti, la tecnica pittorica varia a seconda del soggetto e i temi si fanno più vitali. Intorno agli anni venti il pittore collabora con la rivista settimanale “Il Mondo” realizzando numerosi disegni, condivide la nascita del “gruppo Labronico” e partecipa a tutte le mostre sindacali livornesi e toscane; iniziano a svolgersi anche le sue prime mostre personali a Livorno, Roma, Genova e Milano.

Renato Natali Tutt'Art@

Renato-Natali-Sera-al-porto

Durante il secondo conflitto mondiale non abbandona mai Livorno nonostante i frequenti bombardamenti e al termine della guerra dipinge la sua celebre tela “La preghiera dei rimasti”. Nel 1974 Livorno dedica a Natali una retrospettiva e una pubblicazione monografica. Renato è senz’altro il pittore prediletto dai livornesi, proprio per la sua passione nell’illustrare tutti gli aspetti della sua città: la Livorno di Natali scaturisce dalla sua fantasia creativa, all’interno del suo studio e nella rielaborazione degli appunti presi dal vivo.

Natali gregge

A Palazzo Ramirez Montalvo a Firenze per la vendita di DIPINTI E SCULTURE DELL’800, Pandolfini ha battuto il quadro Ombre e suoni alla cifra di 65.000 euro.

Natali ombre e suoniNatali Renato fotografia

Sul sito Renato Natali Pittore trovate le opere e la bio completa.

Vi segnalo anche due volumi:

Natali libro

Renato Natali. Un mondo di eccezione tra incanti lunari e frenesia di vita, di Francesca Cagianelli, Dario Matteoni. Introduzione di Philippe Daverio, pagg.192, con 120 illustrazioni a colori

Il volume, che accompagna l’esposizione dedicata dalla Galleria Athena di Livorno a Renato Natali (Livorno, 1883-1979), costituisce la prima monografia ragionata su un periodo cruciale della produzione del pittore, ovvero quello compreso tra gli esordi, con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1905, fino alla mostra della Livorno Scomparsa del 1938.

Gli autori, nei sette capitoli del libro, scandiscono le tappe del percorso che l’artista seppe avviare con estrema originalità, fondando la specificità del suo personaggio.

Noto per aver aderito tra i primi al Gruppo Labronico, Natali conobbe successi in campo sia pittorico che grafico, anche all’estero.

Affermatosi come notturnista, Natali seppe elaborare spunti d’avanguardia e suggestioni iberiche, che emergono nella ricognizione del folklore livornese che ha caratterizzato, con grande estro coloristico, la sua produzione labronica.

Dagli anni trenta in poi, Natali avvia un’indagine personalissima degli aspetti più scenografici della “Livorno scomparsa”, immortalando quartieri storici, angoli fatiscenti e folle pittoresche, e affermandosi così nel panorama cittadino con una fisionomia pittorica che diverrà, anche nella produzione futura, la sua sigla più tipica.

Natali opere scelte

Renato Natali. 1900-1940 opere scelte. Il racconto di un artista e del suo mondo, di Valentina La Salvia, Pacini editore 2014, pagg. 112

“La selezione di opere che segue all’interno di questo volume è frutto del lavoro continuo e attento di archiviazione dei lavori di Renato Natali operato in 15 anni di attività della Galleria d’arte Goldoni. Insieme a Valentina La Salvia abbiamo inserito in archivio più di 1000 opere e tra queste, nel volume, abbiamo posto l’accento su 86 dipinti che coprono un arco temporale tra il 1900 e il 1940. In questo periodo, in particolare negli anni Dieci e Venti, Natali raggiunge il momento più alto della sua arte che esce dai confini italiani, per collocarsi tra quei pochi artisti che possono vantare statura europea. Il volume parte dalla mia necessità di riunire un nucleo importante, per numero e qualità, di opere di Natali In modo da aprire nuovi confronti e studi su questo Interessante artista labronico. Il criterio che mi ha guidato nella scelta delle opere, che costituiscono parte fondamentale del libro e base per i testi critici, è stato quello di privilegiare, oltre che la datazione, gli inediti e le opere poco conosciute. La possibilità di connettere un così consistente nucleo di opere ha dato l’opportunità di studiare in maniera approfondita i singoli dipinti per poi avvicinarli all’interno di archi temporali definiti sulla base della pittura, della composizione, del cromatismo e dei soggetti.”