Mai come in questo momento, dopo mesi di reclusione, abbiamo capito quanto abbiamo bisogno dell’Italia. Del suo paesaggio e della sua arte: dei suoi cento luoghi diversi. “Diversi” ma anche “di versi”: perché proprio la poesia è riuscita a cogliere, nei secoli, in modo assolutamente peculiare, l’anima del nostro paese, che oggi può e deve essere riscoperta.
Cento luoghi di-versi. Viaggio in Italia, di Franco Marcoaldi/Tommaso Montanari, edizione Treccani 2020, pagg.248
Il profilo di un paese tanto straordinario quanto indecifrabile disegnato pagina dopo pagina da un poeta e uno storico dell’arte che si offrono vicendevolmente parole in versi e immagini. A cento luoghi fisici, simbolici, mentali, sono affiancati cento testi poetici, di ogni epoca e provenienza, che colgono in modo assolutamente peculiare l’anima della nostra Italia: il suo paesaggio, la sua arte, i suoi abitanti. Lo scopo del libro è quello di offrirci una guida lontana da ogni cliché per una riscoperta personale e profonda di un territorio senza eguali. Nulla di enciclopedico né di esaustivo in questo singolare viaggio italiano, quadro appassionato e idiosincratico di una certa idea di paese. Un’idea che affiora nella convivenza simultanea di diversi tempi storici e diverse modalità espressive che si tessono e intrecciano tra loro per analogia o per giustapposizione. E dove lo stesso lettore è invitato a vagare a suo piacimento, a seconda della sua sensibilità ed esperienza. Per ritrovare, attraverso un inedito percorso di conoscenza e un rinnovato sentimento di appartenenza, le proprie radici.
«Le mille differenze delle nostre identità municipali e regionali e la tormentata storia della nostra unità nazionale ci hanno insegnato che “italiani si diventa”: siamo una nazione per via non di sangue, stirpe, fede o “razza”. Ma per via di cultura».
Sfogliando le oltre 240 pagine del volume cento fotografie, dipinti e immagini del Belpaese si accompagnano ad altrettante poesie: parole e figure si rincorrono vertiginosamente, conducendo il lettore in un percorso che trascende i confini del tempo e della geografia.
Dal breve componimento di Toti Scialoja affiancato a una foto in bianco e nero di Umberto di Savoia, ai versi di Franco Fortini posti a lato di una immagine di Sophia Loren nei panni della Monaca di Monza; dai pensieri sussurrati da Alfonso Gatto in Sera di Versilia alle parole “notturne” di Sandro Penna, straordinariamente in armonia con le vedute celestiali della Cappella degli Scrovegni di Giotto. E poi ancora le canzoni di Francesco Guccini, Fabrizio De André e Pino Daniele, le periferie immortalate da Antonio Di Cecco e i paesaggi italiani dipinti da pittori “forestieri” come Nicolas De Staël e Claude Monet. Cento “fotogrammi” di luoghi simbolici, fisici e mentali, raccontati evitando stereotipi e insipidi cliché. Per una riscoperta personale e profonda di un territorio, diciamolo pure, senza eguali.
“L’idea”, scrive Montanari nell’introduzione al volume, “è che il lettore si trasformi in un viaggiatore: metaforicamente, intanto. Usando la poltrona, il letto, il divano (o, ancor meglio, il prato), su cui leggerà, come una nave o una bicicletta, un tram o un treno: un tappeto volante che lo riporti nei luoghi che conosce, e che qua torna a conoscere, o invece che lo catapulti in quelli che mai ha visitato. E poi, potendo, che intraprenda un viaggio anche fuori di metafora: prendendo questo strano libro come una guida, un itinerario, un singolarissimo Baedeker. Che forse serve a perdersi, più che a orientarsi”.
Franco Marcoaldi, scrittore e poeta, collabora da molti anni con il quotidiano “la Repubblica”. Tra i suoi ultimi libri di poesia: Tutto qui (Einaudi, 2017), Amore non Amore. Cento poesie (La nave di Teseo, 2019) e il recentissimo monologo drammatico Quinta stagione (Einaudi, 2020).
Tomaso Montanari, storico dell’arte, è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università per stranieri di Siena e presidente del Comitato tecnico-scientifico per le Belle Arti del ministero per i Beni Culturali. Scrive sul “Fatto quotidiano” e sul “Venerdì di Repubblica” e si occupa di Storia dell’arte per Rai 5. Tra le sue opere più recenti: Privati del patrimonio (Einaudi, 2015), La libertà di Bernini (Einaudi, 2016), L’ora d’arte (Einaudi, 2019).
Montanari mi piace tantissimo .adoravo i suoi documenti sull arte.
Del libro non ne sapevo nulla grazie della segnalazione 😗
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Mi sembra un gioiello, di quelli da sfogliare e leggere con calma.
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🙂
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Grazie, lo prendo senz’altro
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Mi ha conquistata all’istante 😊
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