Agosto è stato per me il tempo delle vacanze spese insieme alla famiglia e a numerosi amici. Giornate davvero piacevoli, piene di risate, sessioni di cucina a squadre, bagni e chiacchiere. Ho letto meno del solito, ma un po’ di stacco credo faccia bene anche per quanto riguarda la lettura. Ecco i libri che ho letto:
Karen Powell, Il fiume dentro di noi
Pippo Zarrella, Nero chiaro quasi bianco
Vi segnalo anche la recensione di Valérie Perrin, Tre, che non ero riuscita a preparare in tempo il mese scorso.
Dei tre libri letti, quello che mi ha più colpito per originalità e stile è:

Acari, di Giampaolo G. Rugo, Neo Edizioni 2021
Il libro di Rugo si presenta come un ciclo di tredici racconti connessi tra di loro in modo da formare un romanzo composto da testi/tessere, come quelle del puzzle, che da sole sono belle ed esprimono una parte, ma solo unite danno il senso di insieme che riesce a fare cogliere la bellezza del tutto. C’è un filo d’Arianna che ti guida e, man mano che leggi, inizi ad orientarti in una galleria di ritratti interconnessi.
Addentrandosi nei racconti ecco che ci si muove anche nel tempo, avanti e indietro, all’interno degli anni Ottanta vissuti a Roma e dintorni, soprattutto nelle periferie anonime disperse in una geografia urbana tentacolare, tra personaggi che abbiamo intravisto adolescenti e poi sono uomini e donne maturi, in una evoluzione discontinua. Roma è ambientazione e personaggio palpitante essa stessa.
Protagonisti del/i romanzo/racconti sono adulti incompiuti, un po’ disillusi; hanno rinunciato ai loro sogni, o forse li hanno solo intravisti, ci hanno creduto poco o si sono lasciati distrarre dal superfluo. Hanno alle spalle occasioni mancate o perdute, faticano a costruire rapporti, non credono che il futuro riservi loro qualcosa di buono. Eppure vivono, cercano nel quotidiano e nelle persone che hanno vicino un palpitare di vita che dia un senso.
Con uno stile scorrevole e diretto, Rugo, attraverso le parabole di vita dei personaggi, mette in evidenza temi come la solitudine, quella di chi è costretto dalla propria malattia ad una difficile comunicazione, o quella di chi viene dimenticato morto per dieci anni nel suo appartamento, ma anche quella di una promessa del calcio che ha visto sfumare i suoi sogni e di una ex bellezza sfiorita. C’è l’amicizia, quella di Mario e Gimbo, schietta e scevra di ogni pietismo. Il rimpianto, quelle delle scelte non fatte, o di foto mai sviluppate, o di una telefonata di troppo. E qualche breve attimo di felicità.
E poi, naturalmente gli acari, quegli esseri microscopici che si annidano nei nostri spazi e nelle nostre vite, cibandosi di esse; nascosti e invisibili proliferano nei nostri materassi, quelli sui cui depositiamo cellule della nostra pelle, nutrimento di un microcosmo di cui a malapena cogliamo l’esistenza.
Allora buon rientro, Pina e grazie per i consigli! ☺️
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Grazie, buon settembre 🐾
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Hai gustato la serenità, che bello! 🐾
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Si, dopo mesi difficili finalmente un po’ di tranquillità
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😘
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