Come ogni anno, anche se siamo ancora lontani dalla fatidica data di luglio, cominciano a girare i primi nomi di candidati all’edizione 2023 del nostro amato/odiato Premio Strega. La girandola di nomi è appena all’inizio, le supposizioni si accavallano, sia rispetto ai nomi degli autori che a quelli delle case editrici, ma il motore si è già messo in moto. Sappiamo infatti quanto il premio sia ambito da entrambi le categorie e quali equilibri delicati e manovre si celino dietro l’operazione. Per quanto riguarda i lettori, si innescano la curiosità e il divertimento, perché dài, diciamocelo, un po’ siamo curiosi e un po’ ci fanno sorridere tutte le manovre che accompagnano da sempre il maggiore riconoscimento letterario del nostro paese. Girando sulle varie testate, ho raccolto questi primi rumors.
Einaudi si è imposta alla scorsa edizione con il romanzo Gli spatriati di Mario Desiati ( a proposito: l’avete letto? Vi è piaciuto? A me non è piaciuto, ma è solo un parere personale), aggiudicandosi anche il Premio Strega Giovani 2022 conquistato da Veronica Raimo. Per il 2023 si fanno i nomi, tra gli altri, di Maria Grazia Calandrone, autrice di Dove non mi hai portata, e di Matteo Melchiorre, autore de Il Duca.



Niccolò Ammaniti vincitore nel 2007 con Come Dio comanda, (Mondadori), ora è tornato in libreria con La vita intima (Einaudi Stile Libero) e potrebbe essere un nome di spicco, così come un altro Premio Strega, Paolo Giordano (che fa parte del Comitato direttivo dello Strega), vincitore nel 2008 con il suo romanzo d’esordio La solitudine dei numeri primi (Mondadori) e il cui ultimo romanzo, Tasmania, è stato apprezzato da pubblico e critica. Il nome di Giordano in questi giorni è circolato anche come possibile successore di Nicola Lagioia alla guida del Salone del Libro di Torino.
Dopo il trionfo al Premio Campiello nel 2018 con il bestseller Le assagiatrici (Feltrinelli), Rosella Postorino, scrittrice ed editor di Einaudi Stile Libero, potrebbe comparire tra i candidati con il nuovo romanzo, Mi limitavo ad amare te, in uscita a fine gennaio per Feltrinelli. Il vincitore del Premio Campiello 2019 Andrea Tarabbia, con il suo Madrigale senza suono, potrebbe essere in corsa con il romanzo Il Continente bianco.



Mondadori, si sa, non vince il premio dal 2012 …. quindi sta affilando i coltelli… la sua scuderia farà correre Daniele Mencarelli – autore del fortunato Tutto chiede salvezza – col suo nuovo romanzo appena uscito Fame d’aria, e/o Romana Petri, in uscita con Rubare la notte, opera dedicata ad Antoine de Saint-Exupéry? O forse il gruppo potrebbe puntare sulla consociata Rizzoli, giocandosi il nome di Paola Mastrocola, che a febbraio pubblica La memoria del cielo.



Un altro nome che circola riguarda Marsilio: Gaja Cenciarelli con Domani interrogo (ve ne ho parlato qui). E poi Carmen Verde, con Una minima infelicità, edito da Neri Pozza, Mauro Covacich, che a metà febbraio torna con L’avventura terrestre per La Nave di Teseo, Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico per Laurana (votato “libro dell’anno” da Fahrenheit), Silvia Bottani, in uscita per Sem con Un altro finale per la nostra storia, Ezio Sinigaglia col suo nuovo libro Sillabario all’incontrario per Terrarossa.



Comer potete ben capire c’è già tanta carne al fuoco, come si suol dire, e siamo solo all’inizio… Vi aggiornerò presto perché sono sicura che la lista continuerà ad allungarsi, spero soprattutto con opere pubblicate da case editrici indipendenti.
Fonti: Corriere della sera, Il libraio, Il post
