Il 4 marzo arriva in libreria la nuova quartina di racconti di Tetra-, la casa editrice che colleziona le migliori voci contemporanee del panorama editoriale italiano, unendo grandi maestri e nuovi autori che si sono contraddistinti per la loro unicità. Con questa quarta uscita la collezione di Tetra- si arricchirà di quattro nuove storie: dalle pagine amaramente emozionanti di Graziano Gala fino ad arrivare all’umorismo pungente di Michele Orti Manara, passando per i toni perturbanti di Loredana Lipperini e l’eleganza della penna di Remo Rapino.

Dal nome, una formula originale e chiara, come riportato in home page:

QUATTRO LIBRI • QUATTRO SCRITTORI • PREZZO DI COPERTINA DI QUATTRO EURO • IN LIBRERIA IL QUATTRO DEL MESE • UN ELEGANTE FORMATO QUADRATO

Con Ciabatteria Maffei, Graziano Gala ci fa entrare nel mondo del piccolo Mino Maffei, un bambino che è alla coraggiosa ricerca di salvezza e in continua lotta contro il mondo. Mino non va a scuola, come d’altronde non ha fatto tutta la sua famiglia e, per sopravvivere a ciò che succede all’interno delle mura domestiche, si inventa ogni giorno un gioco nuovo. In un ambiente abitato da analfabetismo e problemi giudiziari il piccolo usa la sua immaginazione per fare i conti con la violenza e il dolore che subisce dai propri genitori: persone incapaci di amare il proprio figlio. Tra pirati, maremoti, reti di cattivi pescatori, credenze affamate, scarpe malefatte, cani in permuta e un paese soffocante, toccherà a Mino il compito più arduo e severo: crescere.

Graziano Gala vive nella provincia lombarda, insegna storia e italiano in un istituto professionale. Ha scritto racconti su riviste e lit-blog. Sangue di Giuda (minimum fax, 2021) è il suo primo romanzo. Collabora con “Risme” e scrive per Treccani.

Il racconto di Remo Rapino ci trasporta invece in Cile, negli anni che hanno sconvolto la storia del Paese. In uno scenario di guerriglia e colpi di stato, l’autore ritrae la vita di Francisco Valdés: il ragazzo con le gambe da grillo e il muso di lepre che diventerà un calciatore. Quattordici anni da compiere, Francisco porta sulle spalle magre il peso della miseria di suo nonno e degli abitanti delle poblaciones, eppure sembra danzare in campo. Quando nel 1973 il Cile vivrà i suoi giorni feroci, Francisco capirà quanto è complesso essere eroi se il ferro si fa tutt’uno con la carne. A 50 anni dal colpo di stato di Pinochet, Rapino, tramite la storia di Valdés e di alcune testimonianza ricostruite, racconta come in quel periodo lo stadio si trasformò in un teatro tragico, scenario della situazione politica e sociale che la popolazione cilena stava vivendo. L’autore con eleganza unisce la poesia allo sport tramite il gioco, in Valdés, con la sua lingua affabulatoria racconta la dittatura, le illusioni e gli orizzonti perduti di una generazione di niños cileni.

Remo Rapino vive a Lanciano (CH). Tra le sue opere ricordiamo La profezia di Kavafis (Moby dick, 2003), Esercizi di ribellione (Rocco Carabba, 2012), e Cronache dalle terre di Scarciafratta (minimum fax, 2021). Con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax, 2019) ha vinto il Premio “Campiello” 2020.

Loredana Lipperini con La strada giusta stupisce il lettore con un racconto surreale e a tratti perturbante. Una serie di accadimenti trascinano la protagonista in un inquietante refrain. Francesca, che scrive libri e gira l’Italia per presentarli, nonostante alcuni acciacchi dovuti all’età, ama ancora il proprio lavoro che le consente di essere in continuo movimento. La sua vita procede tranquillamente fino a quando, attraversando un sottopassaggio per uscire da una stazione, si trova catapultata 50 anni nel passato. Siamo nel luglio del ‘71, lei ha di nuovo venticinque anni e la possibilità di rivivere quel periodo con una diversa consapevolezza. Un regalo o una condanna? Francesca sarà costretta a prendere una difficile decisione: scegliere il presente o continuare a galleggiare nel passato.

Loredana Lipperini vive a Roma. È scrittrice, attivista culturale e conduttrice radiofonica, in particolare del programma Fahrenheit su Rai Radio 3. Ha collaborato e collabora con diverse testate, fra cui “La Stampa”. Tra i suoi libri: Ancora dalla parte delle bambine, Non è un paese per vecchie, Di mamma ce n’é più d’una (Feltrinelli); L’arrivo di Saturno, Magia nera, La notte si avvicina (Bompiani); Nome non ha (Hacca); Il Senzacoda (Salani).

A chiusura della quartina Michele Orti Manara con pungente e cinica ironia racconta le nevrosi e gli assurdi meccanismi che regolano la quotidianità di Zauli, impiegato di una azienda. A portare scompiglio nella morbosa monotonia dell’uomo di mezza età è il giovanissimo e promettente Sabatini. Appena assunto nell’azienda, e affiancato al navigato Zauli, il giovane ha l’abitudine di sorridere sempre. Un sorriso simile al rictus di un clown che, unito alla sua melensa correttezza nei confronti dei colleghi, lo rende insopportabile agli occhi del protagonista. In sospetta concomitanza con l’arrivo di Sabatini, tra gli uffici inizia a circolare la curiosa voce riguardo una serie di furti. A scomparire sono però oggetti di poco conto: una cucitrice, una boccetta di inchiostro, un paio di gomme per cancellare e delle risme di carta. Insomma, tra gli impiegati c’è un cleptomane e Zauli ha tutta l’intenzione di portare avanti una sua personale indagine, ammantata dal pregiudizio, al fine di incastrare l’odiato collega.

Michele Orti Manara è nato a Verona nel 1979 e vive a Milano. Ha pubblicato la raccolta Il vizio di smettere (Racconti, 2018) e il romanzo Consolazione (Rizzoli, 2022). Suoi racconti sono apparsi anche nelle antologie Hotel Lagoverde (Liberaria, 2021, a cura di Gianluigi Bodi) e Club Silencio (Arcoiris, 2022, a cura di Emanuela Cocco).

Quattro racconti dal respiro diverso che offrono al lettore uno sguardo fresco sullo spaccato del panorama letterario attuale