Il mese di marzo è stato piuttosto impegnativo e proietterà la sua ombra su quello di aprile: il trait d’union è il trasloco, una delle peggiori esperienze della vita domestica, specialmente quando in una casa ci si vive in cinque persone, tre cani e un gatto. Una casa dove mi sono serviti 67 scatoloni solo per imballare i libri… mantenendo un ordine logico per poterli poi rimettere a posto nell’altra casa… che è più piccola dell’attuale…. quindi, diciamo che è una buona occasione per eliminare tante cose superflue.

Ho speso molte ore per imballare tutto e tra domani e martedì la ditta di traslochi smonterà e rimonterà il tutto, poi, ovviamente, andrà tutto riposizionato…
Quindi questo mese ho potuto dedicare poche energie alla lettura e al blog, ma qualcosa sono comunque riuscita a leggere. Ecco qua:

Francesco Zani, Parlami

Marilia Mazzeo, Venezia e io

Fabio Stassi, Notturno francese

Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te

Vincenzo Latronico, Le perfezioni

Elvira Mujčić, La buona condotta

Simona Baldelli, Il pozzo delle bambole

Bernardo Atxaga, Il figlio del fisarmonicista (rilettura)

Italo Calvino, Le cosmicomiche (rilettura)

La scelta del libro del mese non è stata semplice, complice il fatto che le letture si sono rivelate tutte di spessore e relative a tematiche centrali nella nostra società. Il libro di Simona Baldelli mette in luce aspetti relativi al lavoro, alla dignità e alla libertà, all’emancipazione femminile; la Postorino punta l’attenzione sul destino dei bambini nei paesi in guerra e delle conseguenze che si ripercuotono per sempre sulle loro vite; Latronico compone un ritratto della generazione dei trentenni; Stassi tocca un tema intimo quale la ricerca di un padre che non si è conosciuto; Zani racconta la vita di una famiglia che ruota attorno ad un figlio speciale; Mazzeo pone la questione di come preservare una città-monumento come Venezia. Infine quello che ho scelto come libro del mese, che pone l’attenzione su un tema attualissimo e pieno di insidie: il nazionalismo.

Il romanzo è ambientato in una piccola enclave serba in territorio kosovaro, Šumor (che tradotto in italiano significa “bisbiglio”). Si avvicinano le elezioni e un medico di etnia serba, Miroslav, decide di candidarsi a sindaco, con un programma di riconciliazione che sollecita l’appoggio della comunità albanese, una specie di rivoluzione gentile, da contrapporre alla narrativa conflittuale che infiamma gli animi
Sorprendentemente, Miroslav vince le elezioni; elezioni che Belgrado prima di tutto non riconosce – non riconoscendo l’indipendenza del Kosovo – e, in secondo luogo, non accetta un serbo che vuole andare d’accordo con gli albanesi. Così da Belgrado mandano un sindaco scelto da loro, un antagonista riscattato dalla pena che sta scontando in galera per motivi poco chiari, ex combattente – lui sì – della guerra degli anni Novanta.

Trasportandoci in un Kosovo che assurge ad altrove metaforico, simbolicamente esemplare di tutti conflitti legati ai nazionalismi e alle strumentalizzazioni politicheElvira Mujčić scrive un romanzo molto coinvolgente, ricco di spunti di riflessione, popolato da personaggi sviluppati con profondità e ben a fuoco, un romanzo che tocca con profondità e delicatezza tematiche drammatiche – come dimostrano i tanti conflitti in atto nel mondo – imbastendo un intreccio carico di suspence, dove davvero ad ogni pagina ci si aspetta che la situazione precipiti e chissà cosa potrà accadere, pagine attraversate da un sottile filo di ironia.

E voi avete letto bei libri che volete consigliare? Qual è il vostro libro del mese?