Mio figlio, che quest’anno ha trascorso le vacanze in Vietnam, mi ha parlato di questa via, dicendomi che, ovviamente, appena l’ha vista, ha pensato a me…. mi ha portato un bellissimo segnalibro e alcune foto. Ma vediamo di cosa stiamo parlando.
Si tratta di una strada centralissima di Saigon/Ho Chi Minh, dietro alla Cattedrale e al Saigon Central Post Office, in mezzo ai viali alberati, che ha una particolarità: vi si trovano solo librerie. Ma non alcune, intervallate da portoni di edifici abitati e altri negozi. La via Nguyen Van Binh, la cui traduzione suona come la “via della pace”, è un susseguirsi di librerie su entrambi i lati. Una lunga fila di negozi colmi di libri ordinatamente impilati. La maggior parte sono in lingua vietnamita, anche se a spulciare fra gli scaffali, alla fine, qualcosa in inglese salta fuori.
Qui trovate le mie recensioni dedicate al Vietnam (scorrete fino in fondo, i Paesi sono in ordine alfabetico)
una intera via di librerie non so se esista altrove, di certo è controcorrente con certa realtà italiana; in città come Torino ad es. hanno chiuso librerie storiche importanti e speriamo che gli altri tengano duro
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hai ragione Daniela… eppure mio figlio mia ha assicurato che erano tutte piene di gente che sfogliava i libri, e li comprava…
anche a Milano alcune storiche librerie hanno chiuso e quelle comprate dai nomi noti sono state completamente snaturate, ormai sono dei supermercati, dove trovi più gadgets che libri…
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proprio così, ad Asti resiste una piccola libreria in cui mi rifornisco e spero che la giovane che l’ha rilevata abbia fortuna e resista alla concorrenza spietata della rete.
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a Milano, negli ultimi credo 5/7 anni hanno aperte alcune piccole librerie indipendenti, che vendono quasi tutta editoria indipendente e che sono diventati dei luoghi di ritrovo per i lettori, dei rifugi…. grazie alla cassa di risonanza offerta dai social, riescono ad avere visibilità e a farsi conoscere. I libri che compro vengono da quelle realtà… o dall’usato (circolo virtuoso)….
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ed è giusto che il circolo sia virtuoso
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😊😊😊
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A Londra esistevano vie di librai fin dal Medioevo (vicino St. Bartholomew, per esempio: ma anche Charing Cross, fino agli Anni Novanta, era famosa per le sue librerie antiquarie: l’ingresso a Diagon Alley, in Harry Potter, si trova proprio nel retro di una di queste); ma ora, purtroppo, è molto più redditizio aprirci l’ennesimo bar…
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ecco appunto, qui si punta ad avere vie dedicate esclusivamente a bar e ristoranti e devo dire che ci stanno quasi riuscendo
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Infatti… Anche a Milano dove c’erano due librerie storiche hanno aperto dei ristoranti… Basta riempire la panza e svuotare la testa, e il popolo non crea problemi…
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Non credo sia quello il punto: il punto è che stiamo trasformando ogni cosa in un luna park per turisti. Quanta gente che va a Londra o a Milano avrà interesse a comprarsi un libro?
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Eh già…
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Seppure ci sia molto investimento sul turismo, ci sono anche molti lettori di libri cartacei 🙂 o, se ci sembrano pochi, dobbiamo investire sui bambini… e far loro apprezzare i libri… poiché il mondo sarà loro un giorno, cioè resteranno loro al posto nostro❤
Buona giornata,
Sara
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Grazia Sara. Bellissimo concetto, investire sui bambini, i lettori di oggi e del futuro. Fare progetti, proporre iniziative per coinvolgerli e fargli amare i libri, non come un obbligo ma come un piacere. Il piacere delle mille avventure nascoste tra le pagine.
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Sì, ma quello che voglio dire è che un turista difficilmente va in cerca di un libro, e soprattutto di un libro nella lingua del posto che sta visitando, se non è la sua.
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si, questo è vero.
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Magari si potesse far anche qui da noi…
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chissà se resisterebbero al caro affitti…
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Qui, a Mestre, in pieno lockdown ha aperto una piccola libreria indipendente, il Giralibri. Il libraio, un amico dei miei figli, è stato molto coraggioso ed èriuscito in meno di tre anni a raccogliere attorno a sé un vasto pubblico di lettori, organizzando gruppi di lettura, presentazioni, eventi. Ta l’altro il negozio è situato in una delle zone più problemaiche della città, dove spaccio e risse sono all’oridne del giorno. Ma avviare attività, portare le persone a frequentare la zona, è una bella risposta al degrado.
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È proprio in quelle zone che ce ne è più bisogno.
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Eh, già, questo è uno dei problemi!
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c’è qualcosa di abbastanza simile anche a Maribor
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ora lo cerco…
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non ricordo il nome della strada però
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Ho trovato solo la via dei ristoranti…. Restyling???
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non saprei, io ci sono stato diversi anni fa, c’erano bar ristoranti alternati a librerie
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Speriamo che le librerie ci siano ancora, magari aumentate…
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bellissima la via dei Libri a Saigon, fa sperare! Anche a Roma nell’arco di pochi anni sono state chiuse importanti librerie. In molti quartieri però, piccole librerie resistono e vanno avanti. Speriamo bene!
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Facciamole resistere, frequentandole e comprando i loro libri 💪💪💪
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Si, anch’io faccio così! 😊
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Ma che bella… via!
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Una città che non vedrò mai; sempre sognata come musica di un tempo. La foto, e ciò che racconti, la conferma:
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Che meraviglia la magia di Saigon!
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in effetti anche mio figlio è rimasto molto colpito da questa città, e in generale dal Vietnam
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