Non solo è vero, ma è anche confortante affermare che l’incredulità sia spesso nient’altro che una superstizione rovesciata. Ma può esistere una fede nello scetticismo che sia tanto inaccurata quanto la sua estremizzazione, e in un certo senso più difficile, poiché le risposte non sono state ancora pensate.
A Bloomsbury e altri racconti, di Mary Butts, Safarà editore 2019, traduzione di Giulia Betti e Cristina Pascotto, pagg. 160
Lo scorso fine settimana trascorso a Book Pride è stata l’occasione per scoprire nuovi libri da leggere; questo che mi è stato consigliato allo stand dell’editore Safarà (di cui adoro il taglio obliquo dei volumi) è fresco di stampa anche se l’autrice ha scritto i racconti che contiene tra gli anni Venti e Trenta del ‘900. Una storia singolare, quella dell’autrice: nata nel 1890 nel Dorset e morta prematuramente a quarantasei anni, fu molto attiva tra le avanguardie moderniste e in contatto con scrittori ed intellettuali di spicco della sua epoca. Durante il suo periodo parigino, fu amica di Jean Cocteau, che illustrò anche una sua opera, “Imaginary letters“. Era uno spirito libero, dichiaratamente bisessuale, pacifista, ecologista, dedita al consumo di oppio; si interessò di occultismo e fu affascinata dalla psicanalisi, che si andava affermando in quegli anni. Scrisse molto e, mentre era in vita, fu apprezzata; il suo nome, però, è successivamente scivolato in una specie di oblio. In anni recenti c’è stata una riscoperta delle sue opere, originali e all’avanguardia, anche in modo coraggioso, ai suoi tempi; Safarà ha appena pubblicato questo volumetto che contiene sei racconti, che possono essere un bel modo per conoscerla, prima di passare alle sue opere più conosciute, “Armed with madness“, “Ashe of Rings“, “The Crystal Cabinet“, “Death of Felicity Taverner“. A quanto mi risulta, non ci sono opere sue tradotte in italiano; se qualcuno avesse altre informazioni, lo ringrazierei per condividerle qui.
Nei racconti troviamo la Lost Generation degli anni Venti e Trenta, con il suo stile di vita, le sue idiosincrasie, l’attrazione verso ciò che rompe col passato, le spinte a volte contraddittorie, e la fascinazione per tutto ciò che di nuovo si affacciava sulla scena intellettuale e artistica. Assolutamente emblematico è il racconto “A Bayswater“.
La citazione che trovate all’inizio è tratta dal secondo dei racconti, “Con e senza bottoni“, uno di quelli che mi è piaciuto di più. In esso troviamo la sua attrazione per il soprannaturale, o l’inspiegabile, diciamo, resa attraverso una storia dove due sorelle vogliono farsi beffa del vicino alimentando la credenza che il cottage che condividono sia infestato da un fantasma, salvo poi cadere loro stesse nella trappola del mistero. Questo racconto, come anche gli altri, sono caratterizzati da una scrittura dal ritmo incalzante e coinvolgente; attualissimi nel procedere in modo ellittico, lasciando che il lettore faccia congetture, che arrivi alla fine senza potere prevedere più di tanto (o, in alcuni casi, per niente) l’epilogo.
Anche nel primo – “A Bloomsbury“, che dà il titolo alla raccolta e di cui qui potete leggere l’incipit– si parte da una situazione per finire in un inaspettato epilogo, anche se, arrivati alla fine, si capiscono i vari indizi sparsi nel racconto che magari non si erano colti durante la lettura. In questo racconto in particolare mi ha colpito un effetto stilistico molto moderno (o modernista) e cioè l’uso del periodo interrogativo. In questo racconto ben è rappresentato il mood inglese di quegli anni, il modo di intendere i rapporti familiari e certi atteggiamenti di pregiudizio sociale.
Molto bello anche “Dall’altare al soprammobile del camino“, ambientato a Parigi, dove i protagonisti, due giovani inglesi giungono dopo la guerra e una serie di cure. La descrizione della città e di tutti coloro – artisti, scrittori – che in quegli anni vi giungevano da ogni parte, attirati dalla sua fama e dal suo charme, merita da sola la lettura. Del resto la conosceva bene, avendone conosciuto personalmente l’atmosfera, nel bene e nel male.
Il suo amore per la natura e la forte consapevolezza ecologista (si batté molto per contrastare l’inquinamento causato dall’affermarsi della rivoluzione industriale) traspaiono nei racconti ambientati nell’area urbana e nelle campagne inglesi, di cui Mary Butts conosceva e amava flora e fauna.
Personalmente è stata una bella scoperta, sono rimasta colpita dallo stile, attualissimo e personale, di questa autrice che non conoscevo, e che mi ha affascinato anche come persona, nelle sue scelte, nelle contraddizioni e nella capacità di essere se stessa, sempre. Vi lascio un altro piccolo assaggio della sua prosa:
Tornammo a casa attraversando il frutteto sotto la luce delle stelle e sedemmo al piano inferiore in una notte di mezza estate tra le candele accese, allettate da tutto ciò che la definiva, dalle grida di cacce notturne e dai profumi dei frutti che crescevano e maturavano, al fresco sotto il manto stellato. Un mondo visibile, ma non in termini di colori. Con tutte le porte e le finestre aperte, la vecchia casa non era niente di più di una cornice, una serie di schermi che mostravano la notte, l’estate, i profumi, l’insita quiete, le stelle concatenate che trafiggevano con il loro sguardo, penetravano la terra che respirava silenziosa, la forza femminile assopita.
Sei una miniera inesauribile…ciao Pina.
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Anche tu … ;)))) caro Poeta
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❤
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Aggiungo autrice e volume nelle opere da leggere. Partecipo a diversi progetti che si occupano di recuperare personaggi femminili dimenticati dalla storia, il nome di Mary Butts deve assolutamente essere tra questi.
Sorprendente come dagli interessi dell’autrice essa paia quasi più vicina alla nostra epoca che a quella d’appartenenza originaria!
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Verissimo, e anche nella prosa è così.
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Ti consiglio anche Barbara Comyns, di cui ho parlato un po’ di tempo fa. Anche lei è un’autrice inglese riscoperta.
https://ilmestieredileggereblog.com/2018/07/09/barbara-comyns-chi-e-partito-e-chi-e-rimasto-i-misteri-della-campagna-inglese/
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Direi che Book Pride è stata una fonte di scoperte e di fantastiche recensioni ;).
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Tante scoperte davvero; avrei voluto portare a casa un carrello pieno….
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