Il mese di marzo ha avuto come evento centrale Book Pride: tre giorni di fiera, incontri, presentazioni. L’editoria indipendente rimane, per me, un punto di riferimento privilegiato, una realtà dove l’amore per la letteratura è palpabile e si riflette nella produzione editoriale più fresca, più aperta, più curata.

Con le letture di questo mese, ho spaziato molto geograficamente: Croazia, Sudafrica, Cile, Iran, Svizzera, Inghilterra, USA, e ciò mi piace perché è uno degli obiettivi di quest’anno, soprattutto andando a cercare autori di paesi che non conosco a fondo. Vediamo quali sono i libri letti nel mese di marzo:

Miljenko Jergović, Ruta Tannenbaum.

Yewande Omotoso, La signora della porta accanto

Alejandra Costamagna, C’era una volta un passero

Maryam Madjidi, Io non sono un albero

Urs Widmer, Il grande amore di mia madre

Daniel Woodrell, La versione della cameriera. Serie di West Table vol.1

Ho letto una raccolta di racconti:

Mary Butts, A Bloomsbury e altri racconti

Un saggio:

M. Gancitano, A. Colamedici: Liberati della brava bambina. Otto storie per fiorire

E un diario di viaggio:

Erika Fatland, Sovietistan. Un viaggio in Asia centrale

 

Il libro del mese è senza dubbio:

Omotoso la signoraLa signora della porta accanto, di Yewande Omotoso, 66th and 2nd 2018, traduzione di Natalia Stabilini

Il romanzo di Yewande Omotoso, sorretto da una scrittura robusta, che riesce ad alternare diversi registri senza soluzione di continuità, indaga molti e cruciali nodi nelle vite delle due donne, scavando nella loro psicologia e mettendo sul piatto questioni come la maternità – vissuta o mancata, desiderata o avversata – l’emancipazione femminilel’amicizia, l’amore, il razzismo – anche nelle sue forme di condiscendenza e ipocrisia – e il modo in cui ciascuno può contribuire al superamento delle reciproche diffidenze.