Sapete che esistono dei laboratori di libroterapia umanistica? Personalmente, l’ho scoperto in questi giorni; certo, ho sempre pensato che la lettura fosse una forma di cura dell’anima, ma che esistessero dei mestieri nell’ambito della psicoterapia, non ne ero a conoscenza. In buona sostanza, la libroterapia utilizza la lettura per aiutare le persone a ritrovare il benessere psicologico, attraverso un percorso che ha come obiettivo lo scioglimento di inquietudini e malesseri esperienziali di vita.
Un’amica che frequenta il blog si occupa proprio di questo e me lo ha spiegato. Ecco di cosa si tratta: con l’ausilio di un terapeuta facilitatore, si legge in modo consapevole ed approfondito un libro; il facilitatore segue il percorso di lettura facendo delle domande-stimolo che vertono su trama, personaggi e contenuti, in modo da sollecitare riflessioni su se stessi in relazione ai temi trattati dal libro in questione. Questo tipo di terapia può essere svolto de visu ma anche a distanza, singolarmente o in gruppo (qualcosa di simile ai gruppi di lettura, credo).
Che ne pensate?
Se volete approfondire o provare a fare un percorso del genere, potete contattare questa amica, che è professionalmente preparata e attiva in questo genere di terapia. Vi lascio la sua mail: elisabetta_baldini@hotmail.com
Come esiste la narrativa pedagogica esisterà anche quella con fini psicoterapeutici
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Sicuramente utile🙏
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Non ne ero a conoscenza, ma ho sempre pensato che un libro possa darci le risposte che cerchiamo o degli spunti che ci indicano dove dirigerci. Spesso ho consigliato di leggere a chi si è trovato in un momento particolare della vita, a volte anche cercando il libro adatto (ma non sempre sono stata ascoltata)
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Questo tipo di terapia si basa proprio sulla possibilità di mettersi in discussione partendo dalle vicende narrate in un libro. Da lì ognuno può mettersi a confronto con quesiti e situazioni di vita.
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Molto interessante davvero! Mi piacerebbe far parte di un gruppo di lettura, anche con un’impostazione di questo tipo, perche’ no!
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Anche perché si può fare anche a distanza…
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E’ una proposta interessante, e tuttavia difficile. Per sonalmente penso che la competenza, anche di lettore, di uno psicoterapeuta, costituisca un necesario, grande e importante strumento in un percorso di aiuto che, per sua natura, si compie in due: occorre tuttavia che anche l’altro riconosca nel libro il medium adeguato. Se questo avviene, probabilmente sarà lui a scegliere il libro giusto e trarne, con l’aiuto del terapeuta, ciò che gli serve. La relazione di aiuto si configurerà in uno scambio e in un confronto di libri.
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Dovrebbe funzionare così, per essere efficace
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Faccio parte dell’università della terza età a Torino, sono assistente di un professore che appunto fa la libroterapia ad un gruppo di persone…scegliamo un libro e lo accorciamo per le due ore che abbiamo, lui legge e tra i vari capitoli facciamo domande relative al libro che però si agganciano all’emozioni o al vivere quotidiano…siamo molto seguiti, un caro saluto
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È una pratica che si sta diffondendo sempre di più.
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noi siamo 4/5 anni che insegniamo
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