Tutto quello che venne dopo fu possibile grazie al fatto che mia madre era assente. Non perché uscisse spesso di casa, ma perché una parte di lei ne aveva abbandonato il corpo e si rifiutava di tornare. Forse quel frammento di mia madre faceva l’astronauta, ed era stato in uno dei suoi viaggi nello spazio che aveva incrociato D (che dal giorno dell’allunaggio aveva l’abitudine di guardare il cielo di tanto in tanto) e aveva deciso che la parte di lei che avrebbe fatto ritorno sarebbe rimasta con lui. O meglio, con noi. (pag 23 nella mia edizione)
Kramp, di María José Ferrada, AlianzaLit 2019; edizione italiana Edicola Ediciones 2018, traduzione di Marta Rota Núñez, copertina di Hernàn Chavar
“Kramp” è inserito nella collana “Al tiro”: “Romanzi brevi, racconti lunghi e raccolte: la collana Al tiro di Edicola raccoglie il meglio della letteratura cilena contemporanea nella sua espressione più essenziale e ardente.” Una collana dalla quale ho già pescato romanzi che mi sono molto piaciuti, come ad esempio C’era una volta un passero, di Alejandra Costamagna, Chilean electric di Nona Fernández e Fratello cervo di Juan Pablo Roncone.
“Kramp“, però, ho deciso di leggerlo in originale, scegliendo un’edizione spagnola (regalatami da un caro amico italiano che vive a Barcellona).
“Kramp” è un bel romanzo di iniziazione, di apprendimento; un bellissimo e, allo stesso tempo, felice e doloroso testo sulla perdita, l’amore, la distruzione, la felicità dell’incoscienza, il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ma anche sulla convinzione che, se l’uomo è riuscito ad andare sulla Luna, allora tutto è possibile, tutti i sogni meritano di essere rincorsi e i desideri di essere espressi. Scritto con uno stile chiaro, semplice, pulito, infantile, cela fantasmi e segreti; un romanzo imprevedibile fino all’ultima pagina.
Cile, anni Settanta: venditori ambulanti di articoli per ferramenta, fotografi di fantasmi, e una bambina particolare. La storia è narrata in prima persona dalla sua protagonista, M, una ragazzina di sette anni che durante due anni della sua infanzia affianca D, suo padre, nel suo girovagare tra le ferramenta di polverosi paesini cileni come rappresentante dei prodotti Kramp. Tra i due, al passare del tempo, si instaura un rapporto irresponsabile e forte, segreto e cameratesco, sostanzialmente basato sul fatto che mentre lei lo aiuta a vendere i prodotti, lui le fornisce la chiave di lettura del mondo. Affidandosi al catalogo dei prodotti Kramp.
In un qualche teatro di un’altra vita avevo imparato diversi tipi di sguardo: lo sguardo indifferente, lo sguardo dolce con una punta malinconica, lo sguardo annoiato e quello di disperazione. L’ultima spiaggia ero lo sguardo sull’orlo delle lacrime. E quello era il più intenso di tutti. Se il negoziante si soffermava sulle mie pupille, invece di trovare me, trovava tutte le possibili manifestazioni della fragilità: la fame nel mondo; le sculture di ghiaccio che, dopo tanta fatica, finiscono col diventare acqua; la cagnolina Laika che gira, rigira e gira ancora, in una notte infinita. Erano andate tutte ad abitare dentro quei cerchietti cupi e minuscoli. Perché era quella la natura della vita: essere cupa e minuscola. (pag 36-37 nella mia edizione)
Entrambe i genitori hanno un comportamento poco ortodosso: nel caso del padre, con cui la ragazzina fuma e assaggia whiskey, e marina la scuola, e con la madre, che vive sul confine labile della assenza/presenza. La sua educazione – una sorta di pedagogia alternativa di vita vissuta – si costruisce tra i motel, i caffè, i negozi di ferramenta e il cinema; i compagni di viaggio sono i commessi viaggiatori con le valigette e le scarpe lucide, e le loro storie surreali. M si destreggia con sagacia e presenza di spirito e ogni giorno impara qualcosa sulla vita.
Tra gli amici di D, un ruolo speciale spetta a E, proiezionista cinematografico e fotografo a caccia di fantasmi: E è lo specchio su cui si riflettono il passato inatteso della madre e la grande ferita dei desaparecidos. Infatti, la storia subisce una brusca virata il giorno in cui E riesce a fotografare i fantasmi. Da quel momento tutto cambia nella vita di M.
E il cambiamento si traduce in una rottura, un allontanamento dal padre. M entra in una nuova fase della sua vita, dove tutto cambia, soprattutto le presenze familiari. Rimarrà il tentativo di fingere che niente sia cambiato, ma niente potrà più essere come prima.
“Kramp” sarebbe un romanzo molto duro se l’autrice non avesse scelto lo sguardo incontaminato di una bambina – e poi di una adolescente – per raccontare gli orrori perpetrati dai generali divenuti carnefici. Ferrada parla della scomparsa inventando un gioco di identità che la libera dalla censura verbale. Nel suo romanzo non ci sono nomi, solo iniziali. Non ci sono riferimenti diretti a fatti, date. Ci sono dei misteri che popolano il silenzio. Ferrada sa che le verità sulla bocca di un bambino sono meno intimidatorie, ma non per questo meno dure.
I miei affetti erano superficiali e mutevoli. Ma non m’importava, quel che mi preoccupava davvero era lo sforzo che comportava scrivere, cancellare e riscrivere di nuovo il testamento ogni sera. Così, con l’intento di risparmiarmi un po’ di lavoro, chiesi a D quando sarebbe arrivato il futuro. “Domani mattina”, rispose. E vedendolo così sicuro, ne approfittai per chiedergli che cos’era di preciso il futuro. “Domani mattina”, rispose di nuovo. (pag 82 nella mia edizione)
María José Ferrada (Temuco, 1977) è una giornalista, poetessa e scrittrice cilena. I suoi libri per bambini sono stati pubblicati in Cile, Spagna, Argentina, Colombia, Messico, Brasile e Italia (Il segreto delle cose, Topipittori, 2017). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Academia, assegnato dall’Academia Chilena de la Lengua, e il Premio Municipal de Literatura de Santiago. Kramp, il suo primo romanzo per adulti, ha ottenuto il Premio Mejor Novela 2017, assegnato dal Círculo de Críticos de Arte 2017.
Ma, secondo te, sarebbe letteratura per ragazzi? Spesso, in questo genere, ci sono delle vere chicche e questo pare esserlo! Da leggere, grazie per il suggerimento.
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Sicuramente adatto anche agli adolescenti. Credo che il personaggio di M li possa conquistare. E la sua storia potrebbe avvicinarli alla storia de Cile, alle ripercussioni ddei crimini commessi dalla dittatura. Fatti che vengono evocati senza sensazionalismo né compiacimento.
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grazie
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Seguo con grande interesse Edicola e l’adoro, ho letto anche io Kramp e non dimenticherò mai i suoi personaggi; Anche Tony Nessuno è un piccolo gioiello. Li ho letti in pratica tutti! Complimenti per la recensione
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Grazie! 😊 Ho visto le tue recensioni, abbiamo gusti simili. Anche io apprezzo molto Edicola. Ho conosciuto Alice e Paolo l’anno scorso a Book Pride. Sono davvero in gamba.
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Io al salone del libro due anni fa😍 grazie a te per le i tuoi consigli 😘
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