Il Premio Strega Europeo, giunto alla nona edizione, rinnova la collaborazione con il Salone internazionale del libro di Torino e con l’Istituzione Biblioteche di Roma e Casa delle Letterature, che condividono con la Fondazione Bellonci la responsabilità della selezione dei candidati. Le autrici e gli autori selezionati presenteranno anche quest’anno al Salone i rispettivi libri in gara, ciascuno in un incontro individuale, tra venerdì 20 maggio e domenica 22 maggio. La cerimonia di premiazione avrà luogo domenica 22 maggio alle ore 18.30 presso il Circolo dei Lettori.
I cinque libri candidati al Premio Strega Europeo 2022:
- Elin Cullhed, Euforia (Mondadori), tradotto da Monica Corbetta, August Prize
- Sara Mesa, Un amore (La Nuova Frontiera), tradotto da Elisa Tramontin, Premios de los libreros (ficción)
- Megan Nolan, Atti di sottomissione (NN editore), tradotto da Tiziana Lo Porto, Sunday Times Young Writer of the Year Award
- Amélie Nothomb, Primo sangue (Voland), tradotto da Federica Di Lella, Prix Renaudot
- Mikhail Shishkin, Punto di fuga, (21lettere), tradotto da Emanuela Bonacorsi, Big Book Prize (Qui potete leggere la mia recensione)
Dal sito del Premio riportiamo:
Il premio viene assegnato ogni anno da una giuria composta da venti scrittori italiani vincitori e finalisti del Premio Strega. Concorrono cinque scrittori recentemente tradotti che hanno vinto nei Paesi di provenienza un importante riconoscimento nazionale: cinque voci rappresentative di tradizioni letterarie e aree linguistiche diverse e cinque modi di esplorare le latitudini possibili del romanzo contemporaneo. È previsto un riconoscimento al traduttore del libro premiato, offerto da BPER Banca.
Il Premio Strega Europeo quest’anno più che mai assume un forte significato simbolico. La guerra è tornata a colpire nel cuore dell’Europa, una tragedia alla quale nessuno di noi credeva di dover più assistere. In un momento cruciale per la nostra storia – mentre un’intera nazione lotta per sopravvivere – diventa sempre più importante riflettere sul ruolo fondamentale della cultura, specchio dell’identità di ogni popolo. E ancora una volta i libri vengono in nostro soccorso: una bussola preziosa per navigare in questi tempi difficili. Lo testimoniano il Premio Strega Europeo 2015 Katja Petrowskaja e il Premio Strega Europeo 2021 Georgi Gospodinov.
“Il linguaggio della resistenza non ha niente a che fare con l’ideologia o con la retorica della morte in gloria della patria – dice Katja Petrowskaja. – È un idioma invece che parla della vita. È un sentirsi parte di un corpo solo, però quel corpo è composto da tutti gli individui, nessuna voce scompare. La resistenza è lavoro e fatica. Ed è responsabilità: fare tutto il possibile per aiutare gli altri”.
“L’Europa si è risvegliata emotivamente, deve affrontare un test esistenziale ed è pronta – commenta Georgi Gospodinov. – I libri, i film, la musica, sono riusciti a mantenere sensibile questo continente. Il lavoro sulla memoria non è stato vano”.
Nato nel 2014 in occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea per diffondere la conoscenza di alcune tra le voci più originali e profonde della narrativa contemporanea, il Premio Strega Europeo, è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, dall’azienda Strega Alberti Benevento, da Istituzione Biblioteche di Roma e Casa delle Letterature di Roma, in collaborazione con BPER Banca, Salone internazionale del Libro e Circolo dei lettori di Torino.
I vincitori delle scorse edizioni:
2021 Georgi Gospodinov, Cronorifugio (Voland), tradotto da Giuseppe Dell’Agata (mia recensione)
2020 Judith Schalansky, Inventario di alcune cose perdute (nottetempo), tradotto da
Flavia Pantanella
2019 David Diop, Fratelli d’anima (Neri Pozza), tradotto da Giovanni Bogliolo (mia recensione)
2018 Fernando Aramburu, Patria (Guanda), tradotto da Bruno Arpaia (mia recensione)
2017 Jenny Erpenbeck, Voci del verbo andare (Sellerio), tradotto da Ada Vigliani
2016 Annie Ernaux, Gli anni (L’orma), tradotto da Lorenzo Flabbi
2015 Katja Petrowskaja, Forse Esther (Adelphi), tradotto da Ada Vigliani
2014 Marcos Giralt Torrente, Il tempo della vita (Elliot), tradotto da Pierpaolo Marchetti
Io ho letto solo punto di fuga e mi era piaciuto molto, mi vado a leggere la tua recensione
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Anche a me è piaciuto, come vedrai….
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Secondo me ti piacerebbe anche quest’altro libro, è di una bellezza indimenticabile: https://wwayne.wordpress.com/2022/04/01/vi-racconto-tutto/
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mi attira anche euforia…ciaooo pina
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Ciao cara Viki 😘
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Di questi qui, non ne ho letto nessuno… penso che possa essere interessante Un amore di Sara Mesa. Non ho mai letto nulla di Amélie Nothomb, prima o poi bisogna che rimedi! Invece mi accorgo che dei vincitori degli anni passati ne ho letti diversi: Cronorifugio, Patria. Voci del verbo andare, Gli anni. Tutti molto diversi ma molto belli.
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A mio parere in questo Premio il livello è alto. Quelli che ho letto mi sono piaciuti molto. Patria su tutti.
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Patria l’ho iniziato in audiolibro, ma non sono riuscita a procedere, devo provare col libro! A me la Nothomb piace, ma quest’ultimo proprio non mi ha convinto, credo che dovrò cercarne un altro da tifare!
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Non ho mai usato audiolibri quindi non posso valutare. Patria ha delle atmosfere, delle tensioni che si colgono molto bene durante la lettura, quindi potresti provare.
Di Nothomb non ho letto nulla, a pelle non Colgo sintonia ma potrebbe essere uno sciocco pregiudizio. Devo provarci, almeno. Ciao e buon fine settimana 🌷
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