Oggi ospito la bella recensione di Patrizia Franchina, lettrice attenta, animatrice culturale dedita a promuovere la lettura, che racconta un romanzo di qualche anno fa che ho particolarmente amato. Lo avete letto?

Dal romanzo è stato anche realizzato un bellissimo film.

Pomodori verdi fritti al caffè di Whistel Stop di F. Flagg


È una lettura leggera, ma non banale, sfiziosa al punto giusto, insomma si è trattato di una gradevole e rilassante sorpresa. Anche la struttura narrativa è stata una sorpresa perché mai noiosa o stucchevole è costruita tra il presente, gli anni 90 indietro fino agli anni 30 del secolo scorso e procede, per un verso, al ritmo dei ricordi della vecchia Ninny, a questi si aggiungono dei vecchi ritagli di giornale dell’epoca in cui trovano posto ironici aneddoti che innocentemente contribuiscono a creare un’atmosfera di grande malinconia per un passato lontano colorato da struggente rimpianto a queste tre fonti di informazione si aggiunge la voce narrante che completa i ricordi della vecchia Ninny e riordina le informazioni necessarie alla comprensione del testo; il tutto in un’ottima sintesi.

La narrazione abbraccia quasi 40 anni, dalla grande depressione fino agli anni 90, in Alabama. I personaggi, tanti, ma tutti sono tracciati con poche parole sicure, ed hanno una connotazione precisa che li rende autentici. I temi trattati sono tanti: la depressione, il Ku Klux Klan, la convivenza tra le comunità bianca e di colore, l’amore inteso sotto le sue diverse sfumature.


Le protagoniste di questa storia sono due donne: Roth dolce e gentile, Idgie avventurosa e temeraria, due donne legate da un vincolo profondo sbocciato sin dalla giovinezza e che con il tempo si è rinsaldato dando vita a un connubio profondo, una complicità che non ha bisogno ne’ di gesti ne’ di prove. Così come l’amicizia indissolubile e invulnerabile che lega Idgie al gigantesco Big George e alla sua famiglia. Tutte le vicende ruotano attorno al “ Il caffè di Whistle Stop” che le due donne gestiscono insieme e dove trovano accoglienza tipi strani e difficilmente inquadrabili, ubriaconi, banditi che al tempo della grande depressione vagavano lungo tutte le strade come pietose testimonianze del disastro economico e sociale.

Queste due donne sono l’emblema della volontà di vivere contro tutte le avversità e di farlo con leggerezza e caparbietà. Pur coinvolte in un omicidio, il lettore non può non stare dalla loro parte e di coloro che le aiutano senza chiedere nulla in cambio. Perché loro rappresentano il cuore e la ragione di tutta la comunità in cui, malgrado il razzismo, la violenza, la miseria, le ingiustizie, il sentimento più diffuso è la fiducia nell’uomo e nella sua capacità di amare.

A proposito di pomodori verdi, mia mamma ci faceva una marmellata deliziosa…….