Da oggi in libreria:
Il letto di acajou, di Jean Diwo, 21 lettere editore 2022, traduzione dal francese di Luisa Rigamonti, pagg. 702, copertina di Jacopo Starace
Un grande romanzo storico, dettagliato e avvincente, che raccoglie la tradizione francese di Dumas e Victor Hugo. In tutte le pagine sembra di trovarsi accanto a questi personaggi e di respirare la loro contagiosa gioia di vivere. Manca solo l’odore del legno e della colla.
Dopo il successo de Le dame del Faubourg, Jean Diwo, grazie a personaggi antichi e nuovi e sempre coinvolgenti, rievoca la vita quotidiana dell’epopea rivoluzionaria, consolare e imperiale.
Parigi, estate 1789. Il quartiere si è caricato di storia, il Faubourg Saint-Antoine entra nella Rivoluzione. La vecchia abbazia di Saint-Antoine-des-Champs, suo angelo custode, sparisce nella tormenta. La fine dell’Ancien Régime colpisce dolorosamente il mondo degli ebanisti: gli artigiani del legno, per quanto feriti, sopravvivono, sempre pronti a riprendere in mano i propri attrezzi al primo segnale di tranquillità. Tuttavia la vita continua, ciascuno cerca di tener duro, di vincere l’angoscia che il Regime del Terrore distilla in seguito come un veleno. Passano la Rivoluzione e anche il Consolato, arrivano l’Impero e le nuove generazioni. Dopo la tormenta nascono nuove imprese in cui il dolore, l’amore e la gioia si intrecciano con il mogano acajou e il legno chiaro. Attraverso i suoi personaggi antichi e nuovi, attraverso i loro dispiaceri, le loro gioie, i loro amori, Jean Diwo fa rivivere qui, al presente, trent’anni dell’epopea della vecchia comunità del mobile: ebanisti, falegnami, cesellatori, doratori di ogni legno…
Qui potete leggere l’incipit. Qui trovate la mia recensione.
Jean Diwo nasce a Parigi, nel Faubourg Saint-Antoine, il 27 dicembre del 1914. Studia lettere moderne alla Sorbona. Durante gli anni dell’università, per pagarsi gli studi inizia a lavorare come giornalista al Paris-Soir. In seguito diventa uno dei principali reporter di Paris Match. Nel 1960 fonda la rivista Télé 7 Jours di cui è direttore fino al 1981. Si cimenta con costanza nella scrittura di romanzi soltanto in età avanzata, dopo la morte della moglie. Nel 1985 pubblica il primo libro della trilogia Les dames du Faubourg che vende più di un milione di copie. In un’intervista, nel 2006 commenta “I libri mi hanno salvato, mi hanno offerto una seconda vita”. L’autore si spegne nel 2011, all’età di 96 anni.

Lo sto leggendo, è davvero bellissimo, del resto anche Le dame del Faubourg lo è stato altrettanto, non vedevo l’ora di leggerlo
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Anch’io l’ho iniziato e me lo sto godendo. Presto farò la recensione
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Well reviewed the historical novel ! 👍
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Thanks so much for your comment!!
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It’s pleasure of mine stay blessed 🤗🥰
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You as well, dear
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Thank you 🌹
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