La fine di settembre segna un deciso spartiacque: alle spalle l’estate, in certi momenti fin troppo rovente, ma stupenda nelle sue ultime propaggini, davanti l’autunno, con i suoi colori accesi, coi profumi e i sapori che ci regala. L’autunno invoglia la lettura, grazie alle giornate uggiose o piovose in cui rannicchiarsi in una comoda poltrona, un libro in mano, la musica in sottofondo e una tisana odorosa da sorseggiare. Nel post dedicato all’autunno vi ho suggerito molte letture a tema, qui invece vi racconto le mie letture di settembre, alcune delle quali mi hanno davvero conquistata.

Sonia Aggio, Magnificat: un esordio rimarchevole
Yewande Omotoso, Un lutto insolito: la conferma del grande talento dell’autrice
Gaja Cenciarelli, Domani interrogo: uno sguardo lucido sull’insegnamento e sulle classi “difficili”
Flaminia Marinaro, L’ultima diva: per gli amanti del cinema
Nasim Marashi, L’autunno è l’ultima stagione dell’anno: una voce dall’Iran, un romanzo sull’amicizia al femminile
Veronica Galletta, Nina sull’argine: il mondo del lavoro, il ruolo delle donne sul lavoro
Damon Galgut, Il buon dottore: uno sguardo spietato sul Sudafrica

Come si può forse intuire … ero in vacanza, e quindi ho potuto leggere molto. In questi giorni ho iniziato i due romanzi che potete vedere sulla home page: una autrice filippina e un autore croato. Mi stanno piacendo molto, ve ne parlerò presto. Ma veniamo al libro del mese di settembre:

La protagonista del romanzo è Caterina Formica, siciliana, ingegnere civile; dipendente di un ente pubblico, dopo che il suo ufficio è stato decimato dagli arresti per corruzione, si libera da un capo che la maltratta e le affida solo beghe da ufficio, e finalmente ottiene il suo primo incarico importante. Un cantiere, un vero cantiere dove si devono realizzare i lavori di costruzione di un argine fluviale per la messa in sicurezza di un abitato. Un universo lavorativo tutto al maschile, che la vede quasi come un corpo estraneo, un manipolo di nostalgici che non la ritiene all’altezza di dirigere un cantiere così complesso, che preferirebbe confrontarsi con un uomo. Ma Caterina non si lascia intimidire.
In parallelo, scorre la sua vita privata: Pietro, il compagno lungo tanti anni di vita, è sparito da un momento all’altro; come il mondo cancellato dalla nebbia, il loro rapporto si è dissolto, lasciandole un vuoto difficile da riempire. La sua vita oscilla tra la concretezza materiale del cantiere e la dissolvenza del suo rapporto amoroso e lei che ha la responsabilità di costruire un argine contro le piene distruttive, avrebbe bisogno di un argine emotivo che la proteggesse contro le intemperie della vita.
Un romanzo che contiene tanti temi: la condizione femminile sui luoghi di lavoro, la sicurezza sul lavoro, la tutela del territorio, le fragilità umane, le relazioni sentimentali che finiscono, la capacità di voltare pagina e andare avanti.

Ciao Pina, sono appena stata nella tua Toscana: Siena e un pochino di Val d’Orcia. Che meraviglia!
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Ciao, si sono luoghi incantevoli. 💚
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