La Commissione di valutazione opere in concorso, presieduta dal professore Antonio Di Grado, ha proclamato vincitrice della XXII edizione del Premio Vittorini Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata”, edito da Einaudi.
Sono davvero contenta di questo riconoscimento, il romanzo della Calandrone (qui la mia recensione), secondo me, lo merita pienamente.

Questa la motivazione della Commissione:

“Abbandonata a otto mesi su un prato di Villa Borghese, cinquant’anni dopo Maria Grazia Calandrone va alla ricerca dei suoi genitori biologici, morti suicidi nel Tevere, compiendo uno straordinario e commovente viaggio dentro di sé e dentro la storia di quegli anni, gli anni Sessanta, facendo emergere problematiche quanto mai attuali: la questione femminile, infatti, affiora in ogni pagina, ma non è mai esposta sopra le righe. Tenendo sempre a bada l’autobiografismo, con la finezza e l’eleganza del suo essere poeta, Calandrone ci narra la sua dolente e insieme coinvolgente indagine e ci offre toccanti pagine di bella scrittura”.

Maria Grazia Calandrone è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice per la Rai. Scrive per il Corriere della Sera e tiene laboratori di poesia nelle scuole e nelle carceri. Con i suoi libri di poesia ha vinto importanti premi. La sua ultima opera, Splendi come vita (Ponte alle Grazie 2021), è entrata nella dozzina del Premio Strega. Per Einaudi ha pubblicato Dove non mi hai portata (2022), finalista al Premio Strega 2023.

Maria Grazia Calandrone ha avuto la meglio sui finalisti: Giuseppe Lupo, con “Tabacco clan”, Marsilio, e su Matteo Nucci autore di “Sono difficili le cose belle”, HarperCollins.

Menzione speciale a Veronica Tomassini con “L’inganno”, La nave di Teseo.

A parlare al femminile in questa edizione 2023 è stato anche il Premio per l’editoria indipendente Arnaldo Lombardi, assegnato dalla Commissione alla casa editrice Le Fate di Ragusa. Sul palco, a ritirare il riconoscimento, l’editrice Alina Catrinoiu.