La parola emozione deriva dal latino emotus, participio passato del verbo emovere, che significa portare fuori, muoversi verso l’esterno. Le emozioni esercitano una forza incredibilmente potente sul comportamento umano, al punto di arrivare a fare compiere azioni che normalmente non si farebbero. Senza entrare nel merito delle teorie scientifiche che ne definiscono tutte le caratteristiche, sappiamo che le emozioni fanno parte della nostra esistenza, caratterizzano la nostra quotidianità ed influenzano le nostre scelte; esprimono la risposta del nostro cervello a determinati stimoli.
Non bisogna reprimerle, temendo di apparire vulnerabili, ma bisogna solo imparare ad accettarle e a gestirle al meglio.
Proviamo a farlo passando attraverso la letteratura, i romanzi in particolare; come dice un autore che amo, Alejandro Palomas, “La lettura è spesso quella casa che ci offre il rifugio che nient’altro offre”.
Ecco allora le mie sette proposte per tornare verso quella casa, sette emozioni da ritrovare per farci accompagnare verso un futuro, si spera, meno angosciante. Sette proposte non scontate, perché quelle più note le conoscete già…
Amicizia
Eshkol Nevo, La simmetria dei desideri. “Gli amici restano”
La storia di una amicizia tra quattro uomini: è questo il fulcro del romanzo, grazie al quale le loro personalità si rivelano, si giustappongono, si completano. Quattro amici che si conoscono dall’ultimo anno del liceo e che hanno intrecciato le loro vite scandite da un appuntamento fisso: i Mondiali di calcio.
La loro amicizia, maturata e rodata nel tempo, capace di resistere anche ai litigi e alle ripicche, si nutre di regole non scritte, un codice di comportamento mai esplicitato a parole, ma acquisito con i fatti, dettato dalla naturale empatia che rende speciale il loro rapporto.
Amore
John Burnside, La natura dell’amore
Burnside ci regala un viaggio esistenziale attraverso tutte le età della vita tormentata e ostinatamente in fuga del protagonista; una sorta di pellegrinaggio verso le possibili, improbabili e sofferte risposte alla domanda su quale sia la natura dell’amore. Un itinerario che parte dal ragazzino solleticato dalle prime cotte, per passare al giovane incapace di cogliere l’occasione di un possibile amore, fino all’uomo inquieto, che cammina sul filo di un equilibrio con se stesso mai trovato.
Riconciliazione
“Kramp” è un bel romanzo di iniziazione, di apprendimento; un bellissimo e, allo stesso tempo, felice e doloroso testo sulla perdita, l’amore, la distruzione, la felicità dell’incoscienza, il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ma anche sulla convinzione che, se l’uomo è riuscito ad andare sulla Luna, allora tutto è possibile, tutti i sogni meritano di essere rincorsi e i desideri di essere espressi. Un romanzo di riconciliazione col proprio passato e le persone che lo hanno percorso.
Resilienza
Alina Bronsky, L’ultimo amore di Baba Dunja
Questo romanzo è un inno alla speranza e alla resilienza. Ci porta nella Russia del post-disastro nucleare di Chernobyl. Nonostante la minaccia radioattiva e le difficoltà oggettive date dal vivere in un paese fantasma, Baba Dunja riesce a guardare ciò che ha intorno con animo sereno e a cogliere la poesia del luogo, forse più di quello che fu un luogo, mentre ora ha i connotati di un non-luogo. Un romanzo che parla al cuore di chi lo legge, con profondità e leggerezza, con serietà e sense of humor, con speranza e realismo.
Sorpresa
Christopher Kloeble, Quasi tutto velocissimo
Una storia che corre su due binari temporali: il presente e il passato, e naturalmente ci si aspetta fin dall’inizio che i due filoni arrivino a convergere, trovando nel passato le risposte alle domande del presente. Un romanzo che sorprende, fa riflettere, diverte, commuove. Insomma, uno di quelli che smuove, che quando arrivi alla fine non ti basta dire: ma dai!
Nostalgia
Isola, S.R.H. Jacobsen. “Nessun’isola è un’isola”
“Isola” è uno di quei libri poetici e suggestivi che, mentre li leggi, ti fanno sentire il bisogno di fermarti, ogni tanto, e tornare indietro a rileggere qualche passo e poi di pensarci su, di lasciare che quelle parole – come le isole che compaiono e riappaiono in una notte – appartengano definitivamente alla realtà, che tu riesca a collocarle in un reale che ti appare sì lontano, geograficamente, ma che emozionalmente disegna le linee del cuore e degli affetti e il bisogno di sentirsi attaccati a una radice, a un fazzoletto di terra su cui sui stanno appiccicate tutte quelle cose che ti fanno dire “casa”. “Isola” è un viaggio doppio di andata e ritorno, una sliding-door tra mito e realtà, un rimpatrio a Itaca, quell’isola che nonno Fritz intravedeva nelle nebbie del nord; un’isola che poteva immergersi e riemergere, un confine da varcare con larghe falcate, saltando da un masso all’altro come quando si guada un fiume.
Ironia
Mariana Leky, Quel che si vede da qui
Non un’emozione ma lo strumento con cui affrontarle senza farsi sopraffare…. specialmente quando sono tante e intense.
Un romanzo che mi ha divertito e fatto riflettere; è uno di quelli che ti fanno stare bene mentre lo leggi, perché offre il miglior cocktail di profondità, ironia, e originalità. I personaggi definiscono un mondo in cui ciò che conta sono i sentimenti: l’amicizia, l’amore, l’affetto, la fedeltà, la nostalgia. C’è spazio anche per quelli infelici, quali il dolore e la mancanza, ma fanno parte della vita e i personaggi che popolano questa storia sanno che li devono accogliere e provare a superare, naturalmente insieme. E poi ci si mette di mezzo l’imprevedibilità della vita …
anche oggi metto libri nel paniere, ma qualcuno oggi l’ho già letto e in particolare mi sento di consiglaire Isola, l’ho gustato davvero molto e confesso che ne ho fatta una seconda lettura !! grazie molte sempre
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Grazie a te, il tuo parere è sempre prezioso!
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Grazie!
Prezioso articolo.
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Grazie a te per l’attenzione. Buona giornata
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molto stimolanti queste sette proposte di cui ne conosco (e approvo) solo una, la simmetria dei desideri, libro davvero gradevole, dall’epilogo stupefacente.
per quel che mi riguarda, il primo negozio in cui sono entrato dopo la “liberazione” è stata una libreria. Avevo un libro da prendere, un romanzo che non sarei riuscito a leggere finchè ero isolato e non conoscevo il futuro che ci aspettava, mi avrebbe provocato troppa ansia: cecità di saramago.
Ora, come un bambino che sa e si ripete che si tratta di una favola macabra che non ha a che vedere con la realtà, me lo sto gustando a tappe forzate, con il giusto distacco e una residua dose di apprensione.
🙂
ml
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Ciao Massimo! Anch’io ho adottato la tattica niente letture inquietanti. Ho cercato più che altro conforto nei libri letti, e un po’ di ironia che, come dicevo, mi sembra un buono strumento per non farsi sopraffare …. Buona lettura e, spero, buone pedalate!!
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Grazie per i suggerimenti. C’è qualche titolo che mi solletica ma aspetto di concludere l’ultimo libro di Elizabeth Strouth, autrice che non mi ha mai deluso.
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In quale “emozione” la metteresti?
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Grazie anche per questa indicazione, cara Pina. Suggerimenti sempre preziosi. Io ho sempre qualche dubbio a ” liberare” le emozioni, ho l’ impressione che siano troppo libere ( uno psicanalista mi darebbe l’ ostracismo, temo) , preferisco pensare all’ idea di” assorbire” ( in senso passivo, farle assorbire) e in questo senso ho trovato efficacissima la ” Trilogia di New York” di Paul Auster. Tutta l’ oscurità che aleggia in noi viene trasferita in quelle figure emarginate che hanno perso tutto e vivono tra la spazzatura. Su di me, quei libri hanno avuto un effetto di ” ripulitura” formidabile… Ciao, Pina e continua con questa vitalità di cui tutti facciamo tesoro.
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Grazie a te, cara Renza, che ogni volta che lasci un commento fai un regalo a chi legge. 😘
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