Eccoci arrivati all’ultimo appuntamento con le vetrine di libri per i regali natalizi. In questa rassegna spazieremo come sempre tra generi e geografie, passando per Lituania, Germania, Stati Uniti e Cina. Se cercate un libro con caratteristiche specifiche – di genere, luogo .. – vi ricordo che potete pescare nelle sezioni “Viaggi letterari”, “Paesi che ho visitato leggendo” e “Generi letterari”.

Questo libro piacerà a chi ama scoprire paesi attraverso i loro autori contemporanei, a chi ama i paesi baltici e in genere il nord Europa, e a chi sa quanto spesso i dettagli siano rivelatori.

Premio per la Letteratura Europea 2019, Le piramidi di giorni è una raccolta di racconti magistrali, un ritratto vivido e pulsante della Lituania contemporanea.

Ci sono brevi momenti, nella vita, in cui le piramidi di giorni che il tempo poco a poco costruisce attorno agli esseri umani, ingabbiandoli, perdono miracolosamente consistenza, lasciando svuotati del loro senso terribile ore e minuti, passato e futuro. È la nostalgia, o il bisogno, di quegli attimi ad accomunare i personaggi di queste dodici storie: una madre con i figli lontani e uno nuovo, adottato, che lei non sa amare; i due giovani che si salvano a vicenda dall’apatia, facendosi un dono che trascende la morte; la bambina con una madre e due padri che la amano in ugual misura; le due sorellastre che cercano di ricostruire un rapporto dopo anni di silenzi, recriminazioni e sensi di colpa; il padre che in sogno si rivede nel figlio adolescente e riesce finalmente a capirlo. Le piramidi di giorni, Premio letterario dell’Unione europea 2019, disvela sullo sfondo della Lituania contemporanea le impronte sottili e ineffabili lasciate da ciascun rapporto umano e capaci di trascendere le leggi anguste del tempo, cogliendo quelle piccole epifanie che può creare un campo giallo di colza a giugno o il volo di due aironi al disgelo primaverile. Con delicatezza e maestria, Daina Opolskaitė stupisce il lettore descrivendo una quotidianità fatta di dettagli minuti e intrisi di significato: il profumo di fiori impigliato al cappotto del marito che rientra a casa, un bambino che con i polpastrelli sul vetro ghiacciato scopre il mondo, le lisce piastrelle di una cucina che ricordano i sassi levigati di una spiaggia lontana.

Il viaggio di una giovanissima coppia di ragazzi soli al mondo che decide di meritarsi una giornata al mare. Un portiere notturno segretamente attratto dalla sorellastra. Una ricercatrice universitaria che fugge da una relazione fallita e dal confronto con sé stessa. Un professore giapponese che si innamora di una dea. Sono solo alcune delle storie che vivono in «L’amore tra alieni», tutti i personaggi di questa originale raccolta di racconti si ritrovano a un certo punto messi alla prova da un evento, un incontro, una decisione, ed è allora che la quotidianità si lacera e rischiano di perdersi. Eppure in ciascuno si intravede sempre la speranza, la resistenza e il desiderio, a volte incompiuto, a volte tragicomico, di amicizia, amore e felicità.

Il nuovo, attesissimo, romanzo di Jonathan Frenzen: un regalo sicuro e apprezzato da chi ha già amato l’autore de Le correzioni, e da chi ama le storie scritte con una grande capacità di lettura dell’intimità e delle relazioni umane

Una famiglia americana, gli Hildebrandt, all’inizio dei tumultuosi anni Settanta. Da una parte l’imperativo antico della legge morale, dall’altra la vita degli esseri umani, emozionante, spaventosa e ingovernabile.

Crossroads è un romanzo intenso e trascinante, a tratti comico, a tratti drammatico e pieno di dolore, che segna il ritorno di Franzen nel cuore del cuore del paese, il Midwest delle Correzioni. Costruito su una linea di tempo che lega Avvento e Pasqua, in poche manciate di giorni, Crossroads è un dramma della quotidianità raccontato con empatia, con partecipazione. Con la sua consueta prosa rilassata e ironica, e un senso inaspettato di levità a tratti umoristica, Jonathan Franzen attraversa la crisi della morale conformista borghese, raccontando l’imperfetta banalità della vita, che deve costantemente affrontare i suoi crocevia e trovare i suoi numi.

Sono i giorni dell’Avvento dell’anno 1971, a New Prospect, Chicago, ma la famiglia Hildebrandt non sembra ansiosa di festeggiare il Natale. Russ, pastore di una chiesa locale, desidera un unico regalo: passare qualche ora in compagnia di Frances Cottrell, una giovane, adorabile parrocchiana che mette a dura prova la sua fede e il suo matrimonio. Sua moglie Marion sa che i tempi turbolenti non garantiscono la stabilità coniugale, e teme che i brutti segreti che ha sempre nascosto a Russ stiano per venire a galla. Rifiutando il pacifismo del padre, Clem, il figlio più grande, vuole partire volontario per il Vietnam, non perché non sia lui stesso pacifista, ma perché non sopporta di essere un ragazzo bianco privilegiato. Sua sorella Becky, la ragazza più popolare della scuola, sta cercando di attirare l’attenzione di Dio e insieme quella di un giovane cantante folk, Tanner Evans, il primo che a New Prospect si è fatto crescere i capelli e ha iniziato a indossare pantaloni a zampa d’elefante. Per impressionare Tanner e irritare suo padre, Becky è entrata in un gruppo giovanile, Crossroads, animato da un altro pastore, Rick Ambrose, figura carismatica e manipolatrice, e bestia nera di Russ. Del gruppo fa parte anche il terzo figlio, Perry, un adolescente problematico e geniale, che per Natale ha deciso di smetterla per sempre con la marijuana e diventare un bravo ragazzo: ma non sempre i buoni propositi producono i risultati voluti. Da Natale fino alla Pasqua successiva, ognuno degli Hildebrandt sognerà per sé una vita diversa, un nuovo amore o un antico amore ritrovato, o una qualche sostanza stupefacente che metta a tacere i campanelli d’allarme. Il matrimonio di Russ e Marion era iniziato vent’anni prima, per entrambi nel segno della rinascita dopo una caduta. Ora un’eredità sgradita, scritta nei geni, chiede d’essere riscossa, riducendo in cenere sogni e speranze. Richiedendo lo sforzo di tutti per una nuova, difficile rifondazione.

Un romanzo adatto a chi ama il grande romanzo americano e gli eterni temi della letteratura: il viaggio e l’avventura, la colpa e la redenzione, il riscatto e la speranza.

In un giorno di giugno del 1954, Emmett Watson torna a casa. Il direttore della prigione, un uomo dalle buone intenzioni, con una fotografia di Franklin Delano Roosevelt appesa dietro la scrivania, lo ha accompagnato in macchina. Un viaggio di tre ore, dal Kansas al Nebraska, da Salina a Morgen. Dopo più di un anno trascorso a scontare una pena che pesa soprattutto sul suo cuore, Emmett non vede l’ora di impacchettare le sue cose e quelle di Billy, il fratello di otto anni, e filarsela in Texas con la Studebaker azzurra del ’48 che lo aspetta nel fienile. Sua madre è andata via da un pezzo, suo padre è morto, e quel che resta della fattoria, con i suoi infissi storti, i campi abbandonati, il tetto imbarcato, è ormai una faccenda degli strozzini della banca. Per rifarsi una vita non resta che il Texas, dove costruiscono e ristrutturano case a più non posso. Il problema, però, è che Billy ha appreso come andare alla ventura dalla sua bibbia personale, Il compendio degli eroi, degli avventurieri e degli altri intrepidi viaggiatori del professor Abacus Abernathe, e ha perciò concepito tutt’altra meta: prendere la Lincoln Highway, la prima strada a percorrere l’America da una parte all’altra, e procedere in direzione di San Francisco, per arrivare giusto il quattro di luglio, il giorno di un grande spettacolo di fuochi d’artificio in cui è misteriosamente certo di incontrare sua madre. Il problema è anche che il direttore della prigione non ha trasportato soltanto Emmett da Salina a Morgen. Nascosti nel bagagliaio dell’auto, come abili contorsionisti, altri due ragazzi ospiti del carcere minorile di Salina sono giunti a Morgen: Duchessa, che ha appreso tutto dalla strada e dal «capriccioso dito del fato», e Woolly, che ha sempre bisogno di qualcosa per tenere a bada il mondo. E la loro intenzione è salire a bordo della Studebaker azzurra di Emmett e prendere la direzione opposta, verso New York, dove andare alla ricerca di ben centocinquantamila dollari. Nel giugno del 1954, Emmett, Billy, Duchessa e Woolly, animati dalla «feroce necessità» della gioventù, vanno così all’assalto dei «fuochi cupi del tramonto» e del «cielo eterno e insensibile» del paesaggio americano, come recitano i magnifici versi di Willa Cather posti in esergo a questo libro.

Questo libro edito da Sellerio piacerà a chi si appassiona ai temi di attualità legati all’informazione, alla gestione delle notizie e alle relative e possibili manipolazioni.

Il presente e il futuro dell’informazione: la carta contro il digitale, la televisione contro il web, la voce stentorea dell’editoria tradizionale contro il coro dissonante dei social.

Nel corso degli ultimi venti anni una vera e propria rivoluzione ha scosso e radicalmente alterato il mondo del giornalismo e dell’informazione. I quotidiani tradizionali, le riviste, le testate televisive e radiofoniche hanno visto sgretolarsi il proprio pubblico, il prestigio e l’autorevolezza, e soprattutto il potere di influenzare i lettori e la società. Nel frattempo nascevano rapidissime, sul web e in digitale, nuove realtà che hanno cambiato per sempre la cronaca dei fatti e delle notizie, minacciando di travolgere ogni abitudine fino al concetto stesso di verità giornalistica. Come in una guerra che non è ancora finita, vediamo gli eserciti che si affrontano: «old versus new media», i vecchi mezzi di informazione contro i nuovi. Jill Abramson, la prima donna a diventare direttrice esecutiva del New York Times, descrive in modo avvincente la crisi e la trasformazione del «quinto potere» concentrandosi su due importanti quotidiani, il New York Times e il Washington Post, roccaforti della tradizione e dell’etica del giornalismo con un pubblico consolidato ma sempre più vecchio e limitato, e due siti online di informazione di immenso successo, Vice e BuzzFeed, che hanno stravolto ogni regola rivolgendosi ai lettori con le loro liste ormai onnipresenti («21 foto che ti ridaranno fiducia nell’umanità», «10 bevande per tenervi idratati»), le notizie strane e sconcertanti, i video di ogni tipo ma soprattutto di animali (gattini in testa): sono i nuovi contenuti per quelli che vengono chiamati gli «annoiati al lavoro», veri e propri snack d’in-trattenimento in grado di rapirci per un minuto o due. Mercanti di verità non ha solo l’ambizione di analizzare e comprendere quanto sta accadendo ma anche di trasformarlo in un’esperienza narrativa appassionante. Le vicende dei protagonisti, le testimonianze, la cronaca drammatica dei fallimenti, l’adrenalina inarrestabile del successo fulminante, danno vita a un reportage coinvolgente e a un racconto rivelatore. Capace di farci comprendere una trasformazione epocale che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi.

Il nuovo saggio di Rampini piacerà a chi guarda alle sfide globali, alla guerra fredda tra Cina e USA.

«Questo libro è un viaggio nel grande paradosso di una sfida planetaria. Vi racconto una faccia della Cina troppo nascosta e inquietante, che l’élite occidentale ha deciso di non vedere. Rivelo il gioco dei corsi e ricorsi, tra due superpotenze che si studiano e si copiano a vicenda. E spiego il Nuovo Grande Esperimento Americano, che tenta di invertire il corso della storia prima che sia troppo tardi.»

Federico Rampini racconta una sfida fatta anche di contaminazione reciproca, perché alcuni problemi sono simili: dalle diseguaglianze sociali allo strapotere di Big Tech, dalla crisi ambientale e climatica alla corsa per dominare le energie rinnovabili. Rampini mette a nudo gli aspetti meno noti della Cina di Xi Jinping, con un viaggio insolito nella cultura etnocentrica e razzista degli Han, le abitudini di vita dei Millennial, l’imperialismo culturale nella saga cinematografica del Guerriero Lupo, la letteratura di fantascienza come stratagemma per aggirare la censura, la riscoperta di Mao, le mire aggressive, il militarismo. Senza sottovalutare il groviglio di sospetti che ancora circondano le origini del Covid. L’Esperimento Biden vuole opporre all’espansionismo aggressivo di Pechino un modello socialdemocratico ispirato a Roosevelt e Kennedy. Si scontra però con le divisioni interne all’America. Il capitalismo americano dei Trenta Tiranni ha stretto un patto diabolico con Pechino. Mezza società americana, inclusa «la meglio gioventù», denuncia il proprio paese come l’Impero del Male, vede nell’Uomo Bianco un persecutore da processare per tutte le ingiustizie della storia. Per fermare Pechino le democrazie occidentali non possono contare sulla coesione, sul nazionalismo e sull’autostima che animano i cinesi. Il rischio che la competizione degeneri fino allo scontro militare è più alto di quanto crediamo. L’Europa è un terreno di conquista per le due superpotenze, perché questa è un’altra sorpresa: sia l’America che la Cina sono uscite rafforzate dalla pandemia. La resa dei conti diventa ancora più affascinante, inquietante, drammatica. Una grande inchiesta nel cuore delle due nazioni che hanno in mano il nostro futuro, firmata da un giornalista e scrittore «nomade globale», con una vita condivisa tra Oriente e Occidente.

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Con questo ultimo post chiudo la mia rassegna natalizia, ricordandovi anche le vetrine precedenti (Vetrina 1, Vetrina 2): ho scelto novità editoriali da case editrici diverse e pescato in diversi generi; spero di avervi presentato un ventaglio utile di proposte per scegliere il regalo giusto per la persona giusta.