Il mese di febbraio è appena iniziato ma le novità offerte dalle case editrici nostrane sono davvero tante e lo renderanno un mese denso di letture. La rassegna di oggi è una prima mappa per orientarsi nell’isola del tesoro libresco.
PER CHI AMA LE ISOLE GRECHE E LE DONNE OSTINATE

Recentemente abbiamo fatto un viaggio letterario attraverso le isole del mondo e oggi vi parlo del nuovo romanzo della grande narratrice delle isole greche.
Estate del 2015. Il romanzo si apre con la protagonista, Pighì Vojagis, che si trova sull’isola di Siros per riconoscere quello che è probabilmente il cadavere del marito, Stelios, scomparso un paio di mesi prima da Kukutsi, un’altra isola dove Pighì e lui vivevano. Il riconoscimento è un evento doloroso, e ancora più doloroso il rientro della donna con il cadavere a Kukutsi, sorta di corteo funebre attraverso il Mar Egeo. Nel corso del viaggio di ritorno i primi dubbi cominciano ad assalire Pighì: il cadavere scoperto a Siros era davvero quello del marito? Stelios era morto per cause accidentali, scivolato da una scogliera a picco di Kukutsi, come tutto induceva a credere, o si era tolto la vita? Quanto c’entrava la morte di Stelios con la morte della diciassettenne Nina, avvenuta esattamente quarant’anni prima presso la stessa scogliera dell’isola, che aveva visto coinvolti, oltre a Stelios, anche i suoi due migliori amici dell’epoca? E in che misura quella vecchia storia, riportata alla memoria dalla morte di Stelios, era stata determinante nella vita successiva di Pighì e del defunto marito, una coppia che in vita non si era mai abbandonata davvero alla passione e che soltanto dopo la morte di Stelios sembra ritrovare una paradossale, inconcepibile armonia?
PER CHI AMA LE SAGHE FAMILIARI

Il silenzio del mondo è un romanzo sulla diversità dell’essere sordi, sul linguaggio, sul dolore del comunicare. Un libro dove i gesti sostituiscono le parole, dove l’ascolto è qualcosa che va inventato nuovamente, ogni giorno. Ma è anche un romanzo che l’autore ha cucito per sé.
Questo romanzo narra una saga familiare che si svolge in un periodo di tempo che va dall’avvento del fascismo fino ai giorni nostri. È la storia di tre donne: nonna, madre e figlia, tutte non udenti. Rosa viene dal tempo antico e contadino. Impara una lingua simile a quel che vede e tocca: forte e sanguigna. Quella lingua è come una madre, se la porta con sé fino alla fine, e per essa si scontra col mondo civilizzato che non la capisce, e che lei non può comprendere. Da Rosa nasce Laura, che cresce nella grande città, conosce la lingua della gente, la governa, la padroneggia. Ma quella lingua che tutti parlano in realtà non le appartiene. Riconoscerlo è doloroso, richiede fatica, ci vuole coraggio. Una volta accettata la verità, sarà difficile tornare indietro. E da Laura nasce Francesca che è il prodotto dell’oggi. Parla la lingua di tutti, usa codici sofisticati, alterna tivi, evoluti. Ma Francesca sospetta che non bastino, lo capisce poco alla volta mentre l’ansia del mondo lentamente la assale.
«È una storia che mi riguarda» ha scritto Tommaso Avati, «perché parla della sordità che io conosco per averla sperimentata sulla mia pelle fin dalla nascita. So cosa voglia dire non udire, vivere in un mondo ovattato e separato, distante e mai davvero raggiungibile dagli altri, persino dai tuoi cari». Ora questo mondo ovattato e separato, per certi versi irraggiungibile, è diventato un romanzo, tutto al femminile, pieno di poesia, sorprendente e di una spietata dolcezza.

La rivoluzione d’ottobre raccontata attraverso gli occhi increduli di una nobile moscovita che vede crollare in un istante tutto il suo mondo. E la sua determinazione nel cercare di salvare, nel disastro, almeno la famiglia e la dignità. L’autrice ci fa rivivere in una prospettiva inusuale alcuni drammatici momenti della storia russa del secolo scorso, mostrando senza veli i pensieri e le preoccupazioni di un’intera classe sociale nel momento del suo declino. Una storia vera, in cui l’utilizzo di foto, diari e documenti degli antenati diretti di Alessandra Jatta offre un valore aggiunto a una narrazione che lascia con il fiato sospeso.
Russia, agosto 1917: la rivoluzione è inarrestabile. Ol’ga Pavlovna Olsufieva decide di partire dalla tenuta di campagna vicino Mosca del marito Vasilij, colonnello della guardia imperiale impegnato al fronte, dove si è rifugiata. Con lei i cinque figli, dagli 11 ai 4 anni, e due njanje (tate). Sullo sfondo la Prima guerra mondiale, i bolscevichi, Rasputin, assassini, malattie e diseguaglianze sociali. Durante la fuga lei e njanja Keta raccontano ai bambini le gesta della famiglia e i loro rapporti con gli zar. Destini incrociati quelli dei Romanov e degli Olsufiev: lo zar e la sua famiglia verranno uccisi nel luglio del ’18 in una cantina negli Urali, gli Olsufiev raggiungeranno Firenze nel marzo del 1919.
PER CHI AMA LE SFIDE E LE NUOVE AVVENTURE

Una stagista africana a New York, tra dubbi, tentazioni e consigli non richiesti delle sue antenate. Dall’autrice de I cento pozzi di Salaga, un nuovo coinvolgente romanzo.
Quante tentazioni, New York: impossibile resistere. Zainab finalmente si trasferisce nella città dei suoi sogni. Vuole diventare illustratrice, bersi tutta Manhattan e per la prima volta fare l’amore. Ma, come sempre capita, le cose girano come credono loro: trovare un posto abbordabile, che non puzzi di gatto o senza cuginetti appiccicati dove vivere è un’impresa, l’amica di sempre se la tira da gran banchiera, lo stage alla Altogether inizia con una pila infinita di scansioni: la via per diventare una celebre graphic novelist sembra molto, molto in salita. Per di più, ci si mettono di mezzo strane, stranissime voci di antenate dall’Africa che la frenano a ogni passo.
PER CHI AMA LE STORIE DI RESILIENZA

28 dicembre 1908: il piú devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un’inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un’esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all’idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l’apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.
«C’è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l’abitudine». Lo sa bene l’undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all’Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosí violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.

Dall’autrice di L’ultimo amore di Baba Dunja, un nuovo commovente romanzo.
Margarita Ivanovna è un’ex ballerina di discreta fama, una donna testarda e una matriarca tutta d’un pezzo. Con la sua famiglia, composta dal marito Cingiz e dal nipote Max, ha lasciato la madrepatria Russia per trasferirsi in Germania alla ricerca di una vita migliore. Ma al momento la loro casa è una residenza per rifugiati, dove “Margo” ha dato vita a un personale regime del terrore. Quando non è occupata a inveire contro il sistema scolastico o medico tedesco, contro i dolci locali e gli altri esseri umani con le loro usanze e religioni, cerca di proteggere l’amato nipote dai microbi e dalle influenze del mondo esterno. Con questo gran daffare però è l’ultima ad accorgersi che suo marito si è innamorato di un’altra… Per tutte le famiglie sarebbe l’inizio della fine, ma per Max e i suoi nonni invece è l’inizio di qualcosa di insolito e toccante. “La treccia della nonna” è un romanzo su una donna che tenta di trovare il proprio posto in una società che non comprende, su un uomo capace di controllare tutto tranne le proprie emozioni e su un bambino che diventa ragazzo barcamenandosi tra la follia del mondo degli adulti e la scoperta della propria indipendenza.
PER CHI AMA I GIALLI E LE DISTOPIE
Un giallo originalissimo, un’ambientazione storica immaginaria ma ben costruita, che dà a questo libro un carattere del tutto inedito e sorprendente.

L’Italia non ha perso la battaglia di Adua, e la Storia ha preso un corso differente. Durante la Grande Guerra il Paese è rimasto neutrale, Matteotti è stato primo ministro per molti anni, Mussolini è ormai solo un vecchio e patetico ministro del governo Pella-Fanfani.
Siamo nel 1956. A Macallè, capitale della provincia meridionale della Colonia Eritrea, il commissario Francesco Campani si trova alle prese con un delitto avvenuto cinquant’anni prima. Tra chiese rupestri, paesaggi sconfinati e primi fermenti di indipendenza degli eritrei, l’indagine di Campani arriva alla soluzione anche grazie all’aiuto di una brillante ricercatrice dell’Istituto Agricolo Coloniale. Nel frattempo, la Fiorentina vince il suo primo scudetto…

Un’indagine bizzarra e avvincente che, tra folklore, colline verdeggianti e antichi rancori mai sopiti, segna l’esordio di una nuova, straordinaria coppia di detective.
A bordo della sua moto rossa, Samson O’Brien ritorna dopo dieci anni di lontananza a Bruncliffe, un’accozzaglia di fabbricati bassi cinta su tre lati dalle ripide colline delle Yorkshire Dales. È nei guai, come ogni agente di polizia sospeso dal servizio e in attesa del giudizio. Sa bene anche che a Bruncliffe non festeggeranno di certo il suo arrivo, considerati i suoi trascorsi in paese. Tuttavia, cosa gli resta se non il ritorno a casa, dove reinventarsi magari come investigatore privato? A Bruncliffe anche Delilah Metcalfe non se la passa tanto bene. La Dales Dating Agency, DDA per i clienti desiderosi d’avventura, l’agenzia di appuntamenti on line che ha fondato da esperta informatica, è sull’orlo della bancarotta. Affittare il piano terra della DDA è perciò l’unica soluzione per salvare il salvabile. Quando però scopre che l’affittuario è Samson O’Brien, i cui nefasti trascorsi a Bruncliffe la riguardano profondamente, e quando soprattutto scorge il nome della società destinata a occupare il piano terra, la Dale Detective Agency, Delilah va su tutte le furie. Va bene tutto, ma non un’agenzia con le stesse iniziali della sua! Le cose, tuttavia, prendono una piega inaspettata dopo il presunto suicidio di un cliente della Dales Dating Agency, Richard Hargreaves, travolto da un treno, e dopo il rinvenimento, in fondo a Gordale Scar, del cadavere di un altro cliente della DDA, Martin Foster. A Delilah non resta infatti che mettere da parte il risentimento nei confronti di Samson e chiedere il suo aiuto per dare un volto all’assassino.

Michel Bussi parte dalla sua Normandia per condurci in Alvernia passando per i Paesi Baschi, in un romanzo in cui mescola la suspense di cui è maestro ai sentimenti che sconvolgono una madre alle prese con la scomparsa di un figlio.
Una mattina di giugno del 2010 Esteban, di dieci anni, scompare sulla spiaggia basca di Saint-Jean-de-Luz. Nessuno sa niente, nessuno ha visto niente. Dopo le infruttuose ricerche della polizia locale la dottoressa Maddi Libéri, madre di Esteban, lascia il Paese basco e va a rifarsi una vita in Normandia. Torna a Saint-Jean-de-Luz dieci anni dopo, quasi in pellegrinaggio, e sulla stessa spiaggia vede un bambino di dieci anni che è la copia identica di Esteban, indossa lo stesso costume, ha addirittura una voglia nello stesso punto della pelle in cui l’aveva Esteban. Si apposta, lo spia, riesce a scoprire che il bambino si chiama Tom e vive con la madre a Murol, un paesino dell’Alvernia, antica zona vulcanica al centro della Francia. Colpita dalla straordinaria rassomiglianza e dalle incredibili coincidenze, Maddi si trasferisce a Murol, dove apre uno studio medico e segue da vicino Tom, scoprendo presto che corre un grosso pericolo. Vuole salvarlo, ma l’interesse che mostra per un bambino non suo suscita sospetti in paese. Nel frattempo le coincidenze si moltiplicano. Tom sembra la reincarnazione di Esteban, concetto inaccettabile per la mente scientifica della dottoressa Libéri e allo stesso tempo barlume di speranza per la madre inconsolabile. La ricerca della verità di Maddi segue un percorso parallelo di scientificità e irrazionalità, e a complicare le cose contribuiscono due misteriosi omicidi.

Isole Lofoten, Norvegia, 1995. Marcus Morgen ha una pistola in mano. È ora di farla finita. In fondo, che cosa gli è rimasto? Ha perso sua madre troppo presto. Ha perso l’amore della sua vita. Ha perso una gamba e nello stesso incidente ha perso anche il suo amato lavoro di ispettore della polizia criminale di Oslo. Lì, in quell’arcipelago remoto, tra montagne antiche e fiordi artici, Marcus non ha nessun obiettivo, nessuna piccola speranza che lo convinca a vivere un solo giorno in più. Sta per premere il grilletto quando Ailo, collega e amico, irrompe in casa sua: c’è stato un omicidio e le modalità con cui è stato commesso sono tanto inusuali quanto crudeli. La mente brillante di Marcus si rimette in moto. E presto l’intuito gli suggerisce che quella morte non è un caso isolato. Che quella è soltanto la prima vittima. Ma non appena la sua ipotesi trova conferma e nelle isole avvengono nuovi omicidi, comprende di dover dare la caccia non a un semplice assassino seriale, bensì a un autentico enigma vivente. Un latore di morte che sembra emanazione della natura selvaggia. E che giustizia chi la ferisce. Per identificare e fermare quelle mani assassine, Marcus ha bisogno di qualcuno che conosca l’arcipelago alla perfezione: Valentina Santi, ricercatrice italiana esperta di animali marini che si trova sulle Lofoten per studiare le balene. Tuttavia, per porre fine alla scia di sangue, non basta seguire degli indizi. Marcus e Valentina devono fare i conti con il proprio passato e soprattutto con quello di un assassino che è stato anche una vittima, un predestinato del male.
PER CHI AMA STORIE DI PASSIONI IN SITUAZIONI DIFFICILI

Drago Jančar torna con un impetuoso romanzo di passioni attraversato da una rivalità fortissima e da un amore che non è disposto ad arrendersi.
1944. Dopo l’occupazione militare della Jugoslavia da parte della Germania, la città slovena di Maribor viene annessa al Terzo Reich e il tedesco imposto come lingua ufficiale. Mentre in montagna avanza la resistenza armata, sulle vie del capoluogo, ribattezzato Marburg an der Drau, piovono bombe: le sorti della guerra sono segnate e questo rende i tedeschi ancora più feroci. Sonja, una giovane studentessa di medicina, è incerta quando riconosce sotto l’uniforme da ufficiale delle SS Ludek, un compagno d’infanzia con cui sciava da bambina. Ma ora ha troppo bisogno dell’aiuto di quell’amico influente per esitare: il suo ragazzo, Valentin, è in arresto da mesi, accusato di cospirazione, e nelle carceri del Reich finire in un lager o alla fucilazione è questione di un colpo di penna. Ludek, che ha cambiato il suo nome in Ludwig ed è un fervente nazista, accetta di aiutarla, tuttavia una richiesta così delicata esige un compenso adeguato. Valentin viene liberato e, portando nel cuore il dubbio atroce che Sonja possa aver sacrificato se stessa per lui, prende la via dei monti per unirsi ai partigiani. Valentin, Sonja e Ludwig si ritroveranno lungo i sentieri tortuosi di una guerra fratricida nel centro dell’Europa, raccontata in una prospettiva inedita e a noi molto, troppo, vicina.

Charles e Lily, James e Nan. Si incontrano nel Greenwich Village nel 1963, quando Charles e James vengono assunti per amministrare insieme la storica Terza Chiesa Presbiteriana, che sta affrontando tempi turbolenti. Le loro differenze personali, tuttavia, minacciano di dividerli. Charles è destinato a succedere al padre come stimato professore di Storia ad Harvard, fino a quando una conferenza non ortodossa sulla fede lo porta al ministero. Come può allora innamorarsi di Lily – fieramente intellettuale, elegantemente severa – dopo che lei gli dice con certezza che non crederà mai in Dio? James, il figlio più giovane di una difficile famiglia di Chicago, ha trascorso gran parte della sua giovinezza arrabbiato con il padre alcolista. La sua fuga lo condurrà da Nan, cresciuta nel Mississippi, figlia amata e devota di un ministro di culto.
PER CHI AMA L’ESTREMO NORD, LO SPIRITO D’AVVENTURA E I MEMOIR
Una storia emozionante. Un’avventura nelle terre estreme dell’Artico di una donna alla ricerca del senso profondo della vita. Dálvi è un memoir commovente e pieno di curiosità su una delle popolazioni meno conosciute al mondo. Per chi ha sempre sognato di vivere o visitare l’estremo nord questo libro sarà una rivelazione.

Dálvi in lingua sami settentrionale significa “inverno”. Quando Laura Galloway decide di fare il test del dna e scopre che una parte è di etnia sami si convince a intraprendere un viaggio nella parte estrema della Scandinavia, dove la tundra e le pianure estese ospitano uomini e donne schivi e coriacei, animali resistenti e paesaggi meravigliosi. Rimane da subito attratta dal cambio di vita. Qui conosce l’uomo, un allevatore di renne, che per alcuni mesi sarà il suo fidanzato. Una volta finita la relazione, invece di tornare alla sua vecchia vita newyorchese, decide di restare. Si trasferisce in una piccola cittadina della tundra norvegese e comincia a entrare nella vita e nei costumi delle persone del luogo. Impara la lingua e le antiche regole di questa remota comunità. Nella solitudine, immersa nella neve e nel cuore selvaggio della natura incontaminata, ricompone i nervi scoperti della sua esistenza, la morte di sua madre quando era ancora piccola, il rapporto con la madre adottiva e tutte le riflessioni sul nostro mondo tecnologico, iperconnesso e ipergentrificato trovano delle risposte sorprendenti.
PER CHI HA VISSUTO IN TANTI LUOGHI ED E’ ANCORA ALLA RICERCA DI SE STESSO
Tra le nostre parole affronta la ricerca del segreto nascosto dentro ogni essere umano. Come in un thriller, una forte suspense caratterizza una vicenda dove le motivazioni personali spesso si scontrano contro una realtà molto diversa da come era stata immaginata, e Katie Kitamura è bravissima nello scandagliare i sentimenti e il disorientamento dei suoi protagonisti.

Una giovane donna di origine giapponese, nata a Singapore, cresciuta in Francia e poi trasferitasi negli Stati Uniti, arriva all’Aja per lavorare come interprete alla Corte penale internazionale. Multilingue, ma senza radici, è in cerca di un luogo in cui sentirsi se stessa, un luogo da chiamare «casa». Nel tessere una prima rete di relazioni, si ritrova presto coinvolta in un ribollire di drammi personali: con Adriaan, l’uomo separato dalla moglie ma ancora legato a quel matrimonio, con cui comincia una storia d’amore; con Jana, l’amica gallerista che assiste a un apparentemente casuale atto di violenza che diventerà un’ossessione per la nostra protagonista; e con l’imputato, un ex presidente di Stato cui deve prestare la sua voce in traduzione, colpevole di crimini così orrendi da crearle importanti problemi etici. Silenziosa e introversa, dominata da passioni tranquille, la giovane interprete si ritrova ad affrontare dubbi legati all’amore, al potere, alla violenza, sia nelle sue relazioni più private, sia nel lavoro alla Corte. Tutto questo minaccia di sopraffarla, ma la condurrà a capire che cosa, nella vita, vuole davvero.
PER CHI AMA I GATTI, L’AMICIZIA E INSEGUE L’AMORE
Quattro gatti, tutti diversi eppure amici. Quattro donne che pensavano di salvare dei randagi e invece ne verranno salvate. Quattro storie che diventano una, in un valzer di incontri, amicizie fortissime e amori inaspettati, legami che si creano e rinsaldano grazie alla presenza, silenziosa e potente, dei gatti.

In un giorno di pioggia di primavera Miyu cammina lungo i binari della ferrovia mentre torna da lavoro e si imbatte in un gattino abbandonato dentro uno scatolone. Decide di portarlo a casa, dove lo ribattezza Chobi. Miyu si è appena trasferita, e lasciata col fidanzato, dunque ha la possibilità di ospitare il nuovo arrivato. Inizia in questo modo la vita quotidiana di Miyu e del suo cucciolo, tra la delicata routine e lo scorrere lento del tempo. Chobi cresce, e nei giorni in cui la sua padrona è fuori casa per lavoro comincia a scorrazzare per il vicinato. In una di queste occasioni incontra Mimi, una gattina randagia che di tanto in tanto va a mangiare a casa di un’umana, Reina, che frequenta una scuola d’arte e non sa quale strada intraprendere in futuro. Sembra una ragazza forte, ma quando il tutor del suo apprendistato tenterà di molestarla, si scoprirà fragile come tutti… Inizia cosí un valzer di incontri, amicizie fortissime e amori inaspettati, legami che si creano e rinsaldano grazie alla presenza, silenziosa e potente, dei gatti. Un intenso romanzo sulla solitudine di una generazione e la sua ricerca di un baricentro sentimentale.
Qui trovate la seconda puntata dedicata alle novità editoriali di febbraio.

Tra tutti quei libri il più bello e interessante, per non dire altro, è quello semisdraiato sulla poltrona rossa amaranto in vestaglia nera, dai piedi deliziosi e dalle belle gambe affusolate. Pinù, vuoi o non vuoi … ti trovo in salute e decisamente in forma smagliante, alla grandissima. 🌹👏😊
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per non illudere nessuno…. quella non mi somiglia proprio….
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Sarà come dici tu ma non ci credo … Maradona è meglio ‘e Pelè.😊
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Tanta carne al fuoco!
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E sono solo alcune….
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Sei un vulcano di proposte!
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la mia curiosità mi stimola ad esplorare ….
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Tra le nostre parole è già in wish list da qualche settimana, credo fosse una delle uscite più attese del 2022 e chissà, forse finirò per cedere e lo comprerò (anche se sto cercando di resistere ai libri nuovi per leggere i troppi vecchi accumulati in casa) 🙂
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Si era molto atteso. Questo mese ci sono tantissime novità….
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