Appena calato il sipario sul luglio più rovente che io ricordi, la tenda si alza su un agosto che sembra la perfetta continuazione del suo predecessore. In Toscana viaggiamo a 39° all’ombra, un po’ ventilato ma nelle ore centrali bisogna rifugiarsi sotto i pini o in casa. Per fortuna le case vecchie, con i muri spessi 50 centimetri, aiutano a mantenere il fresco…

E allora, tra una granita, un ghiacciolo e un libro, sono riuscita a leggere qualche pagina: in una mano il libro, nell’altra il ventaglio, si tira avanti sudando…

Questi i libri letti a luglio:

Jean Diwo, Il letto di acajou

William Wall, La ballata del letto vuoto

Leah Hager Cohen, Matrimonio in cinque atti

Helga Flatland, Una famiglia moderna

Goffredo Parise, Sillabari

Francesco Spiedo, Non muoiono mai

Véronique Olmi, Le evasioni particolari

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Come potrete vedere leggendo le recensioni, ho spaziato sia come genere letterario sia come provenienza geografica degli autori. Mi piace “viaggiare” con i libri, non mi stanco mai… Tra queste letture, quella che più mi è piaciuta è il romanzo della Olmi; è un genere che mi prende perché racconta destini particolari di persone immerse totalmente nei cambiamenti della società a cui prendono parte. Gli avvenimenti storici, i cambiamenti epocali fanno a volte parte delle nostre vite, anche quando non ce ne rendiamo conto. Spesso, che lo si voglia o no, le nostre vite sono influenzate da ciò che ci circonda, e a me piacciono i romanzi che insistono proprio su questi aspetti.

Il romanzo di Véronique Olmi è un affresco di famiglia in un mondo che cambia, e che passa attraverso la lenta evoluzione e le tante rivoluzioni in Francia dopo il Sessantotto, fino all’elezione di Mitterrand nel 1981. Protagonisti sono i Malivieri, una modesta famiglia cattolica di Aix-en-Provence.

La famiglia è composta dai genitori e da tre figlie. Ognuna delle tre sorelle cerca di trovare la sua strada durante un decennio segnato dalla rivoluzione dei costumi e dalla libertà sessuale. La questione dell’emancipazione delle donne fa da sfondo a questa saga: l’affare Gabrielle Russier, Gisèle Halimi, Sartre e Simone de Beauvoir, la legge di Simone Veil sull’aborto, sono i loro riferimenti in un decennio che ha radicalmente cambiato il pensiero occidentale e stravolto molti capisaldi, soprattutto morali. Gli anni Settanta furono anche gli anni delle lotte operaie, della nascita dei movimenti ecologisti, delle droghe, del rock: troviamo tutto questo riflesso nelle vite dei membri della famiglia Malivieri.

Con il suo modo non giudicante di rivelare l’universo intimo di ogni membro della famiglia Malivieri, la scrittrice rende ciascuno dei protagonisti un essere composito, sensibile, magnificamente e disperatamente umano, avvolto da una ingarbugliata rete di relazioni personali. La loro vita viene raccontata senza indulgere nel melodramma; non risparmia i dettagli dei drammi, delle delusioni e delle umiliazioni, ma mostra come riescono a risollevarsi, a resistere contro la spinta di una realtà spesso dolorosa. C’è, alla fine, sempre un senso di resilienza, una volontà di non cedere e di provare a ripartire; sempre con la consapevolezza di potere contare sul loro legame che, al netto dei contrasti e delle disillusioni, rimane saldo.

Cosa mi dite delle vostre letture di luglio? Qualche libro vi ha colpito particolarmente? Ce lo volete consigliare?

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