L’anno è iniziato con tanti buoni propositi tra cui, ovviamente, non potevano mancare quelli legati ai libri. Tipo: quando entri in una libreria, non uscire con più di tre nuovi acquisti; metti in ordine tutti i libri sparpagliati per casa; non iniziare quattro libri per volta; prepara gli scatoloni di libri numerandoli e tenendo un registro con il contenuto (ebbene sì, a marzo mi toccherà pure il trasloco) … eccetera eccetera. Ma tanto si sa…. spesso restano solo propositi di fantasia.

Venendo a cose più concrete, ho iniziato la rilettura di tutte le opere di Italo Calvino, il mio primo amore letterario: quest’anno ricorre il centenario dalla nascita e quindi mi è sembrata una buona occasione per tornare sui suoi magnifici libri e condividere qui la mia ammirazione per colui che ritengo il vero grande innovatore geniale delle nostre lettere novecentesche.

In questo mese ho riletto:

Mondo scritto e mondo non scritto

Le città invisibili

Se una notte d’inverno un viaggiatore

Sotto il sole giaguaro

Non posso che invitarvi a scoprire o riscoprire questo autore, di cui vi raccomando anche le Lezioni americane (ne ho parlato qui). Venendo alle altre letture, ecco qui le mie:

Wu Ming, Ufo 78

James McBride, Il diacono King Kong

Gian Arturo Ferrari, Storia confidenziale dell’editoria italiana

Mariana Leky, La confezionista

Anna Luisa Pignatelli, Il campo di Gosto

José Ovejero, Insurrezione

Sono molto soddisfatta dei libri che ho letto: il piacevole ritorno del collettivo Wu Ming, tornati davvero agli albori dei loro successi, l’interessante saggio di Ferrari sull’editoria italiana, lo scoppiettante romanzo di McBride, e anche gli altri. Sono stata indecisa tra il libro di Wu Ming e il romanzo di Ovejero ma, alla fine, ha prevalso il secondo. Per cui, il libro del mese è:

Insurrezione, di José Ovejero, Voland edizioni 2022, traduzione dallo spagnolo di Bruno Arpaia, pp.350

Insurrezione è un romanzo di grande valore, una storia esemplare, attuale, profonda, condotta con la maestria di un grande scrittore; un’opera che rivela la capacità del suo autore di osservare e affrontare i conflitti. Ovejero compone la storia giustapponendo la profondità del romanzo psicologico e la tensione dell’imprevedibile esito. Non un romanzo ideologico ma bensì un romanzo intimo che mette a nudo le debolezze della nostra società attuale, della crisi dei rapporti intergenerazionali, della perdita di fiducia nel futuro.

José Ovejero racconta una realtà collettiva dei nostri giorni molto problematica e negativa, comprese tragedie come gli attentati alle Ramblas di Barcellona, che non è solamente quella di Madrid, è transnazionale e definisce tutta la società occidentale capitalistica. Ad essa si oppongono i giovani squatter, figli della classe media: insorgono contro il sistema capitalista, rivendicano la libertà da una vita di aggregazione basata non sulle premesse borghesi della famiglia ma piuttosto su quella d’elezione istintiva e progettano azioni sovversive per liquidare l’ordine borghese. Dunque la storia che si dipana tra le pagine contrappone due poli della realtà: la sottomissione apatica e l’insurrezione desiderata, il conformismo realistico e l’idealismo utopico (vedi citazione in apertura).

Qual è il vostro libro del mese?