Oggi vi propongo due aggettivi che rischiano molto di cadere in disuso; mi capita davvero raramente di leggerli, tranne che in testi letterari. Anche nell’uso comune della lingua parlata mi sembrano diventati dei fantasmi…

Indefesso, /in·de·fès·so/: agg. [dal lat. indefessus, comp. di in– e defessus «stanco», part. pass. di defetisci «stancarsi»]. – Instancabile, infaticabile, assiduo, implica per lo più coraggio e abnegazione: un lavoratore i.; un iassertore dell’unità italiana; per estens., dell’opera stessa e dell’impegno con cui a questa ci si dedica: un’iattivitàcon zelocon studio indefesso. Lo si usa anche con una sfumatura spregiativa, nel senso di ostinato o zelante.

Stolido, /stò·li·do/: agg. [dal lat. stolĭdus, affine a stultus «stolto»]. – Che ha o dimostra mancanza d’intelligenza, di prontezza, d’intuito.
Stolido si connota in modo più elegante e compassato, oggi forse un po’ agée, quasi paternalistico; è meno tagliente di ottuso e stupido, meno aggressivo di idiota e imbecille, e meno giudicante di sprovveduto e insipiente (tutti sinonimi).

Che mi dite: li usate? Vi ispirano? Li trovate scritti o li sentite usare?