Gli infimi crepuscoli

Amo le cose che consumate brillano
come se i crepuscoli fossero
fermi in esse ardendo per sempre.

I bordi delle sedie raffinati
dalla devozione chiara delle dita.
I bicchieri trasparenti per servire
sorgenti distanti.
I selciati sottomessi all’ombra.
Le vesti sfilate dall’aria.

Amo la loro affaticata servitù
di diamante appagato,
la sommessa passione dei loro silenzi.

Amo la loro anima d’autunno che fu alta
e condivise gli occhi del miracolo.
Il loro modo di darci l’oblio,
senza pianto né violenza,
come una saggia prossimità che splende,
come la mano dell’amore senza nessuno.

Amo i libri vecchi
manipolati dalla luce,
i ciottoli che stanno nella mano
dove ardono paesaggi lontanissimi.

Perché va verso l’addio la loro lenta musica,
si abbracciano all’ombra senza gemere,
tacendo come il fuoco scordato delle lampade
che restano sole al giungere dell’alba.

“Gli infimi crepuscoli e altre poesie”, Via del Vento Editore, 2010

Poesie imperdonabili“, Passigli editore 2011

Laureano Albán è nato a Santa Cruz de Turrialba, in Costa Rica, nel 1942. Studente di Filologia e Linguistica all’Università di Costa Rica, si è laureato a New York. É una figura centrale nel panorama poetico del suo paese. Negli anni Sessanta, con Jorge Debravo, creò il “Circolo degli scrittori costaricensi“; fu uno dei maggiori esponenti del movimento “Trascendentalista” fondato da lui stesso nel 1974, insieme ad altre illustri personalità, come Julieta Dobles e Carlos Francisco Monge. Ha ricoperto incarichi diplomatici in Spagna, come ambasciatore del suo Paese alle Nazioni Unite a New York e in Israele, e come ambasciatore presso l’Unesco a Parigi. Ha ricevuto diversi premi internazionali, nel suo Paese e in Spagna. É professore di Teoria e Pratica della Creazione Letteraria e Membro Permanente della Academia de la Lengua Española. É stato più volte candidato al Nobel.

La sua estesa produzione poetica, di grande perfezione formale, indaga le inquietudini ed emozioni dell’uomo. La sua è una poesia intimista e riflessiva – come nella tradizione lirica ispanica – che si spinge oltre il quotidiano per portare la riflessione sul piano spirituale.

Alcuni dei suoi libri più importanti sono: Herencia del otoño (1980), Geografía invisible de América(1982), Aunque es de noche (1983), Autorretato y transfiguraciones (1983), El viaje interminable (1983), Biografías del terror (1984), Todas las piedras del muro (1987) e la Enciclopedia de maravillas (1995), in edizione bilingue inglese e spagnolo, iniziata oltre vent’anni fa e composta da quattro volumi con più di duemila poesie illustrate da oltre trecento pittori latinoamericani, che descrivono il mondo dal punto di vista della poesia.