Ora ho capito che nella vita contano molto tempismo e circostanze. Roy è entrato nella mia in un periodo in cui avevo bisogno di un uomo come lui. (..) Ora che sono passati tanti anni riconosco che mi sentivo sola e alla deriva e che lui si sentiva solo come capita soltanto ai dongiovanni. Mi ricordava Atlanta e io gli facevo lo stesso effetto. Per tutte queste ragioni ci sentimmo attratti l’uno dall’altra, ma mentre ero lì fuori dal Maroons insieme a lui le ragioni erano ormai superate. Le emozioni umane travalicano la comprensione, sono lisce e ininterrotte come una sfera di vetro soffiato.
Un matrimonio americano, di Tayari Jones, Neri Pozza editore 2018, traduzione di Ada Arduini, pagg 359
Nel suo ultimo romanzo la scrittrice afroamericana Tayari Jones racconta una storia emblematica, ambientata tra Atlanta, Georgia, e la Louisiana, che vede protagoniste due famiglie nere. I personaggi principali sono Roy, Celestial, Andre e i legami che li tengono uniti e che vengono spezzati. Uno sguardo intimo e profondo nell’animo delle persone che cercano di fare i conti col passato mentre si muovono verso un incerto futuro.

All’inizio conosciamo Roy e Celestial. I due hanno alle spalle un background diverso. Roy proviene da una famiglia modesta; è nato e cresciuto a Eloe, in Louisiana. È stato un bravo studente, tanto da riuscire a godere dei programmi di sostegno per gli studenti emeriti e da riuscire a laurearsi – primo nella sua famiglia – al famoso Morehouse College di Atlanta, la prestigiosa università afroamericana in cui studiò anche Martin Luther King. Ha una grande sete di riscatto, è il tipo rampante che sogna di scalare i gradini dell’affermazione sociale ed economica e la sua carriera è partita col piede giusto. Tuttavia, Roy è legato alla sua città d’origine, una zona rurale dove i cellulari non prendono, dove razzismo e ignoranza sono ancora largamente presenti, ma che rappresenta per lui la continuità degli affetti.
Ad Atlanta ho imparato le regole e le ho imparate in fretta. Nessuno mi ha mai dato dello stupido. Ma casa tua non è il posto dove atterri; è quello da cui decolli. Non è possibile scegliersi una casa, come non lo è scegliersi una famiglia. Nel poker ti toccano cinque carte. Tre le puoi scambiare, ma due te le devi tenere: la famiglia e la terra in cui sei nato.
Celestial, nata e cresciuta ad Atlanta in una famiglia agiata e istruita, è una promettente artista. Anche lei laureata, è soprattutto una donna molto indipendente e caparbia.
Roy e Celestial si conoscono grazie a Andre, compagno al college per Roy, amico da una vita per Celestial. Non si fidanzano subito, ma anni più tardi, quando si ritrovano per caso a New York. L’amore tra loro è una scintilla che si accende di una luce accecante e che, in breve, li conduce al matrimonio. Sono una coppia giovane che guarda al futuro, che litiga per poi fare la pace, in un delicato equilibrio, come dice Celestial:
Ero convinta che il nostro matrimonio fosse come un arazzo finissimo, fragile ma che si poteva riparare. Spesso lo strappavamo e lo rammendavamo, sempre con un filo di seta, bellissimo ma molto cedevole.
L’autrice racconta questa storia utilizzando registri diversi: si passa dalla narrazione in prima persona espressa dai tre protagonisti, alle lettere scambiate tra Roy e Celestial – e dell’avvocato Banks – mentre Roy è in prigione. La prigione: è proprio questo il fatto che sconvolge le loro vite. Roy viene ingiustamente accusato di stupro e a niente vale la testimonianza di Celestial con cui lui si trovava al momento dei fatti; viene sommariamente processato e condannato, innocente, a dodici anni di carcere, proprio nella sua cittadina. La sua colpa? Essere nero ed essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, a dimostrazione che certi pregiudizi sono lungi dall’essere superati, che la giustizia agisce in modo diverso a seconda della provenienza delle persone.

L’incarcerazione di Roy avviene dopo circa un anno e mezzo di matrimonio: un tempo breve perché una coppia trovi un equilibrio pieno, frutto della condivisione di progetti e di vita. L’allontanamento tra i due sposi e le debolezze di un rapporto che, se è vero che erano pre-esistenti, potevano essere superate o magari no, ma comunque vengono acuite e portano alla crisi tra Roy e Celestial. La situazione surreale in cui Roy si trova genera, a cascata, un turbamento che si dilata e investe tutti i rapporti familiari.
A volte mi chiedo se mi riconoscerebbe, ora. Qualcuno che mi abbia conosciuto allora è davvero in grado di riconoscermi oggi? Innocente o no, la prigione ti cambia, ti fa diventare un detenuto.
La scrittrice segue passo passo l’espressione dei sentimenti contrastanti, attraverso lo stile variegato che permette a ciascun protagonista di parlare per se stesso, offrendo il suo punto di vista e lasciando al lettore la scelta di cosa condividere, e da che parte far pendere la propria lealtà. Il focus del romanzo è quindi sui rapporti, su cosa li tiene in piedi, sui sentimenti che li alimentano e sulla tenuta dei legami.
La memoria è una creatura bizzarra, una curatrice eccentrica. Ripenso ancora a quella sera, anche se non spesso come una volta.. Quanto si può vivere con la testa voltata dall’altra parte? Non importa quel che dice la gente, non era un vuoto di memoria. Anzi, non era un vuoto.
Legami messi a dura prova non solo dall’evento dell’arresto, ma anche da una serie di rivelazioni sui rispettivi passati familiari che mettono in crisi alcune sicurezze nonché la lealtà reciproca tra i due coniugi. Il contesto familiare allargato con la sua storia, il ruolo dell’amico Andre, le aspirazioni di Roy e Celestial, il fatto che le persone cambino col passare del tempo, sono tanti ingredienti difficili da amalgamare tra loro, e il risultato non è sempre quello che ci si aspetta.
La parte del romanzo in cui seguiamo la vicenda attraverso lo scambio di lettere tra i due sposi durante gli anni di carcere è quella, a mio avviso, più profonda e rivelatrice. Attraverso le loro parole, con un dinamismo narrativo che scandisce il passare del tempo e i segni che ciò imprime sulle coscienze, il lettore riesce a comprendere le due personalità e il dissidio interiore che incrina a poco a poco il loro rapporto.
Non aspettatevi un romanzo sentimentale; l’autrice rimane ben focalizzata sul tema: può un matrimonio sopravvivere all’incarcerazione? E anche se ci riuscisse, a che prezzo? Con uno stile diretto e attraverso multipli punti di vista, racconta quali conseguenze questo evento produce sulla vita di Roy, sulla sua carriera azzerata, sulle ripercussioni economiche, sul senso di giustizia sociale e privata, e lo stress psicologico che deve subire. Dall’altra parte delle sbarre, vediamo Celestial e come la prigionia del marito influisce su di lei; la graduale perdita di fiducia, la trasformazione dei sentimenti che li tengono uniti e che rischiano di dissolversi.
Un romanzo che offre molti spunti di riflessione, che ci mette di fronte ad una domanda inquietante: e se accadesse a me, quale sarebbe l’impatto sulla mia vita?

Tayari Jones è laureata presso lo Spelman College, l’Arizona State University e l’Università dell’Iowa. Docente di scrittura creativa presso l’Emory University, collaboratrice del Believer e del New York Times, vincitrice di numerosi premi letterari, è autrice dei romanzi Silver Sparrow, The Untelling e Leaving Atlanta.
Mi è piaciuto molto il tuo post, hai saputo delineare molto bene questo libro che da qualche tempo appare e scompare tra gli articoli che leggo per trovare nuovi spunti di lettura.
Ricordo la prima volta che sono andata ad Atlanta tanti anni fa. L’azienda dove lavoro aveva aperto una filiale ed eravamo andati a visitarla.
Ricordo perfettamente le persone di colore relegate ai lavori manuali, forse anche più umili.
Ricordo i lustrascarpe nei sottopassi.
Mi chiesi allora se stavo capendo davvero che America avevo davanti agli occhi.
Da come lo racconti sembra proprio un grand bel libro. Un libro che ci da modo di riflettere e di non dare nulla per scontato.
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Hai detto bene, non dare nulla per scontato. Roy, il protagonista, è un nero che si è laureato, ha un buon lavoro, guadagna bene e viene da una famiglia modesta ma onesta. E si trovava con sua moglie, al momento dei fatti. Eppure nessuno è pronto a credergli. Se fosse stato bianco, le cose sarebbero andate diversamente? Ma, a parte questa problematica – già di per se importante – il romanzo è incentrato soprattutto sulle ripercussioni che un evento del genere ha sulle persone, sugli affetti e sulla vita stessa. Davvero molto ben scritto e capace di mettere in gioco argomenti importanti. Ciao e buona serata!
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Continuo a sentir parlare bene di questo romanzo (giustamente direi, a giudicare dalla tua e dalle altre recensioni). Mi sa che finirà in wishlist. Intanto rimuginerò sugli spunti di riflessione che hai evidenziato. Mi è venuta subito in mente una puntata della sitcom Black-ish in cui il protagonista evidenziava una stortura di base del sistema giudiziario americano: ogni imputato dovrebbe essere giudicato da dei suoi pari, ma se la maggior parte dei giurati sono bianchi e l’accusato è di colore, si può parlare di un processo equo? Buone letture e grazie per questo post.
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infatti; ci sono molti punti dubbi sulla conduzione del processo, e, in generale, sull’approccio verso i neri.
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L’ha ribloggato su Alessandria today.
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