Il romanzo di formazione è un filone narrativo che ha da sempre contato numerose opere e ha costituito – per molti lettori – il primo contatto con la letteratura. In questo genere si contano grandi classici, romanzi intramontabili che hanno scolpito nell’immaginario collettivo personaggi e avventure che sono passati di generazione in generazione.
Chiamato in tedesco Bildungsroman, questo genere nasce in Germania alla fine del XVIII secolo, grazie ad autori come Goethe, Novalis, Karl Philipp Moritz; viene introdotto in Francia grazie a Stendhal, ed esplode poi nel mondo anglosassone.
Il romanzo di formazione segue le vicende di un/una bambino/a o di un/una adolescente raccontando le sue vicende/avventure/disavventure mentre cresce, cambia e diventa uomo/donna adattandosi o scontrandosi con le persone e la società che lo/la circondano. In questi romanzi, oltre alle vicende particolari del/della protagonista, si gode di un ritratto della società in cui la storia è ambientata.
Da David Copperfield a Tom Sawyer, a Huckelberry Finn, a Martin Eden, a Oliver Twist, passando per Piccole donne, I ragazzi della via Pal , Il piccolo principe, Jane Eyre … e potremmo citarne ancora molti altri.
Anche la letteratura più recente ha navigato in queste acque, in Italia e all’estero, consegnando al popolo dei lettori grandi opere. Italo Calvino lo ha fatto col suo primo romanzo, I sentieri dei nidi di ragno, Elsa Morante ci ha dato L’isola di Arturo. Dall’estero possiamo citare La vita davanti a sé di Romain Gary e Il buio oltre la siepe di Harper Lee; urante gli anni Sessanta e Settanta, Siddharta di Hermann Hesse è stato il romanzo di formazione spirituale generazionale per eccellenza.
Ma se fino a qualche anno fa era pensiero comune che questo genere di romanzi fosse quasi esclusivamente rivolto ai ragazzi/adolescenti, negli ultimi anni si è assistito ad una evoluzione: si sono rivalutati i classici ampliando lo spettro di lettori e sono stati scritti e pubblicati molti romanzi in cui i protagonisti sono bambini e ragazzi le cui storie fanno presa anche su un pubblico più adulto. Dalle storie di questi bambini abbiamo tutti da imparare e, forse, guardando il mondo da una prospettiva che abbiamo dimenticato, riusciremo a stare tra gli altri con più empatia ed umiltà.
In libreria se ne possono trovare davvero trovare tanti; qui vi suggerisco quelli che ho letto personalmente (di alcuni trovate la recensione) e che mi sento di consigliarvi se volete esplorare questo genere.
Io non ho paura, di Niccolò Ammaniti, Einaudi
Una storia tesa e dal ritmo serrato, un congegno a orologeria che si carica fino a una conclusione sorprendente: e mette in scena la paura stessa. Michele Amitrano, nove anni, si trova di colpo a fare i conti con un segreto cosi grande e terribile da non poterlo nemmeno raccontare. E per affrontarlo dovrà trovare la forza proprio nelle sue fantasie di bambino, mentre il lettore assiste a una doppia storia: quella vista con gli occhi di Michele e quella, tragica, che coinvolge i grandi di Acqua Traverse, misera frazione dispersa tra i campi di grano. La storia è ambientata nell’estate torrida del 1978 nella campagna di un Sud dell’Italia non identificato, ma evocato con rara forza descrittiva. In questo paesaggio dominato dal contrasto tra la luce abbagliante del sole e il buio della notte, Ammaniti alterna, a colpi di scena sapienti, la commedia, il mondo dei rapporti infantili, la lingua e la buffa saggezza dei bambini, la loro tenacia, la forza dell’amicizia e il dramma del tradimento.
Vinpeel degli orizzonti, di Peppe Millanta, Neo edizioni
Una meravigliosa fiaba che ci racconta la vita, dalla quale spesso vorremmo fuggire, per lasciarci alle spalle quello che ci fa male. Allora ci rifugiamo in un mondo senza tempo, e ci chiudiamo così bene là dentro, da non vedere più vie di fuga. Perché abbiamo perso la capacità di emozionarci, di dare spazio ai sentimenti, di dare peso e valore a quell’unico attimo capace di illuminare una vita intera.
Per questo romanzo vi rimando alla mia recensione.
Evelina e le fate, di Simona Baldelli, Giuti editore
La guerra ci viene raccontata attraverso gli occhi di una bambina di cinque anni che attraversa questi eventi sostenuta dall’amore della sua famiglia e dal coraggio che le infondono le sue amiche fate.
Vi ho parlato di questo romanzo in questa recensione.
Mare al mattino, di Margaret Mazzantini, Einaudi editore
Un libro che mi ha molto sorpresa, una storia molto attuale. Ve ne ho parlato in questa recensione.
Il treno dei bambini, di Viola Ardone, Einaudi editore
Un romanzo che si rifà a vicende storiche: l’affido di molti bambini provenienti da zone poverissime del sud Italia, a famiglie del nord per superare la difficile situazione dell’immediato dopoguerra. Viola Ardone ne scrive un emozionante romanzo di cui vi ho parlato recentemente. Qui trovate la recensione.
Oliva Denaro, di Viola Ardone, Einaudi editore.
Un bellissimo romanzo di formazione e di denuncia rispetto alla violenza e ai condizionamenti che la società patriarcale esercitavano sulle donne; ma anche un romanzo di attento approfondimento psicologico e di delicata attenzione ai sentimenti. Ve ne ho parlato in questa recensione.
L’isola di Arturo, di Elsa Morante, Einaudi editore
Romanzo del 1957 con cui la Morante vinse il Premio Strega. Il romanzo è un’esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L’isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L’isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l’eroe ragazzo-Arturo. E una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall’isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.
La vita davanti a sé, di Romain Gary, Neri Pozza
Un romanzo che anticipa di vent’anni i personaggi e le banlieu di Pennac. Una storia editoriale unica. Vi rimando alla mia recensione.
Grande madre acqua, di Živko Čingo, Casa Sirio editore
Scritto con uno stile evocativo, lirico, attraverso l’uso di metafore e immagini, allo stesso tempo realistico e a tratti crudo; un romanzo di formazione, che vede il passaggio da un’età dell’innocenza ad una della consapevolezza dei limiti dell’uomo ma anche della sua capacità di superare quei limiti. Vi rimando alla mia recensione.
Salvare le ossa, di Jesmyn Ward, NN Editore
Ambientato in Mississipi, il romanzo racconta le vite dei protagonisti nei dodici giorni che precedono la devastazione inflitta dal passaggio dell’uragano Katrina, dalla voce della protagonista Esch, una ragazzina di quindici anni, ossuta, affascinata dal mito di Giasone e gli Argonauti e di Medea.
Ve ne ho parlato in questa recensione.
Ruta Tannenbaum, di Miljenko Jergović, Nutrimenti edizioni
Il romanzo racconta la vita della bambina Ruta, della sua famiglia e, con sguardo critico, la società zagrebese all’avvento del nazismo.
Non solo un romanzo di formazione, ma anche un affresco storico; ve ne ho parlato in questa recensione.
Il buio oltre la siepe, di Harper Lee, Feltrinelli
Il buio oltre la siepe è un romanzo di formazione: ambientato nello stato dell’Alabama a metà degli anni ’30, negli anni della grande depressione e della segregazione razziale – particolarmente violenta negli stati del sud – narra tre anni cruciali della vita di due fratelli e del loro padre.
Qui trovate la mia recensione.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Mark Haddon, Einaudi
Quando scopre il cadavere di Wellington, il cane barbone della vicina, Christopher Boone capisce di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo, e ha un rapporto molto problematico con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, non mangia se cibi diversi vengono a contatto l’uno con l’altro, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l’espressione del viso degli altri, non sorride mai. Adora la matematica e l’astronomia, e uno dei suoi pensieri preferiti è immaginare di essere l’ultimo uomo sopravvissuto sulla Terra, o l’unico marinaio a bordo di un sottomarino nelle profondità dell’oceano. Scrivendo il suo libro giallo, e ripensando a romanzi come Il mastino dei Baskerville, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane barbone. Come è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Per rispondere a queste domande dovrà intraprendere un viaggio iniziatico in treno e in metropolitana, in luoghi e situazioni che prima di allora avrebbe trovato intollerabili, approdando a una sorta di età adulta, orgoglioso di sapersi muovere nel mondo caotico e rumoroso degli altri.
Gli effetti secondari dei sogni, di Lou de Vigan, Mondadori
Lou Bertignac ha tredici anni e un quoziente intellettivo di 160. Per questo frequenta una classe in cui gli studenti sono ragazzi più grandi, che non hanno nulla da spartire con lei. A casa la situazione è anche peggiore: la sua famiglia, chiusa nel ricordo inconfessabile di una tragedia del passato, vive in un silenzio opprimente. Del tutto incapace di creare relazioni, Lou passa il tempo libero a vivere le emozioni degli altri e, nelle stazioni parigine, ama osservare quanto si dipinge sui volti di chi si lascia o si ritrova. È così che alla stazione di Austerlitz conosce Nolwenn, una ragazza di poco più grande che si è lasciata alle spalle un passato difficile e ora vive da randagia. Con lei si crea al primo sguardo un’intesa speciale. Due ragazze totalmente sole finiranno così per stringere un’amicizia che cambierà la loro vita e il loro mondo. E che, se anche non riuscirà a salvarle, darà loro nuove speranze.
Paddy Clark ah ah ah!, di Roddy Doyle, Guanda
È il 1968. Paddy Clarke ha dieci anni. Gioca a calcio e gli piace moltissimo accendere fuochi. Il suo migliore amico è Kevin. Insieme costruiscono capanne e suonano i campanelli per scherzo. Paddy vorrebbe capire perché, per essere amici di qualcuno, bisogna anche odiare qualcun altro. Vorrebbe che papà e mamma la smettessero di litigare… È confuso: vede tutto, ma capisce sempre meno… Paddy Clarke ah ah ah! descrive il mondo con gli occhi e nel linguaggio inventivo e illuminante di un bambino, che lo osserva con rabbia e con dolore, ma anche con incantevole humour, l’espressione forse più bella della sua umanità, della sua capacità d’amare.
Per chi è la notte, di Aldo Simeone, Fazi editore
Mentre la seconda guerra mondiale si avvia verso la fase più cruenta, tra i monti della Garfagnana c’è un paese che sembra rimasto escluso dalla Storia e in cui la vita è scandita da antiche leggende. Francesco, di undici anni, vive con la madre, malinconica e distaccata, e con la nonna che nutre le sue fantasie con i racconti popolari. Il ragazzino non ha amici e vive isolato perché, secondo le dicerie paesane, è figlio di un disertore. Ma quel marchio infame non è la sua unica vergogna. Ancora più inconfessabile è il richiamo del bosco, nonostante la paura di ciò che in esso si annida. All’arrivo dei nazisti, e dopo l’apparizione di strane luci nel fitto degli alberi, sarà Tommaso, un ragazzino dagli occhi verdi e dai capelli rossi, giunto misteriosamente da solo in fuga dalla città, a convincere Francesco a violare quell’estremo confine, oltre il quale bisogna scegliere da che parte stare.
Cuorebomba, di Dario Levantino, Fazi editore
Ambientato in una Palermo difficile, un racconto che fonde la dimensione individuale con quella sociale per una storia emblematica sulla volontà di riscatto.
A Brancaccio, periferia degradata, l’unico modo per difendersi dalla ferocia del quartiere è la famiglia. Ma le famiglie, si sa, sono infelici per definizione e così quella di Rosario. Il padre ha un’altra donna, un altro figlio, e ora è in carcere per spaccio di sostanze dopanti. La madre Maria, invece, scoperta la doppia vita del marito, si ammala di anoressia. Su questo equilibrio precario piomba la scure dei servizi sociali: Maria finisce in una clinica per disturbi alimentari, Rosario in una casa-famiglia. Ispirato dalle sue letture clandestine, il ragazzo diventa così una sorta di Oliver Twist, in lotta contro una legge folle che, nel nome dei diritti dei minori, recide i legami e separa le persone dagli affetti più cari. Nella sua guerra al malaffare che gira intorno ai servizi sociali e nel tentativo di ricongiungersi alla madre, il protagonista però nulla potrà contro le estreme conseguenze di una sentenza definitiva. Fortuna che c’è Anna, ragazza di poche parole, misteriosa e magnetica, a donare a Rosario la luce di una rivelazione: esiste un solo veleno contro la morte ed è l’amore.
Dall’autore di Di niente e di nessuno, esordio felice e pluripremiato, un nuovo romanzo incisivo e vibrante sulla forza dei legami profondi, che vede ancora una volta il giovanissimo Rosario alle prese con le sofferenze della vita. Un racconto emozionante su cosa significhi diventare adulti affrancandosi dalla violenza e dalla miseria anche grazie allo sport e al potere salvifico dei libri.
La notte degli spilli, di Santiago Roncagliolo, Keller editore
Protagonisti di questo romanzo di formazione sono quattro adolescenti, compagni di classe in una scuola religiosa maschile di Lima, Perù. Anche se il romanzo scorre via veloce sostenuto da una buona dose di umorismo e ironia, è fondamentalmente un episodio drammatico che cambierà per sempre le loro vite, un’avventura malsana, un rito di iniziazione dopo il quale non saranno più gli stessi e che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Qui trovate la mia recensione.
Addio, Sweet Mister, di Daniel Woodrell, NN Editore
In questo romanzo di formazione di un adolescente, Woodrell sostituisce la delicatezza letteraria con una lacerante resa delle passioni umane, con una forza rude e molto realistica. Qui potete leggere la mia recensione.
La biblioteca dei sussurri, di Desy Icardi, Fazi editore
Un romanzo di formazione adatto a chi ama le storie di famiglia movimentate, condite con un pizzico di insondabile magia, a chi ama i libri e le biblioteche, e a chi crede che prima o poi tutto torna al suo posto. Ve ne ho parlato in questa recensione.
A diciassette anni, Ana ce l’ha con il mondo. Con il sistema. Con i genitori divorziati: con la madre che crede si possa salvare il pianeta vendendo borse fatte con materiali riciclati; con il padre che si rassegna alle condizioni di lavoro nella radio in cui collabora. E allora va a vivere in una casa occupata. Lì Ana trova rifugio dall’orrore del precariato, dalla gentrificazione di Lavapiés, il quartiere popolare di Madrid in cui adesso abita, assalito dai turisti, dai locali alla moda e dall’aumento vertiginoso dei prezzi. Lì trova, o pensa di trovare, il calore dei compagni, un senso di appartenenza, uno scopo. Anche se quello scopo può richiedere qualche azione violenta… Un romanzo senza ideologismi né soluzioni rassicuranti in cui Ovejero racconta le debolezze e i conflitti delle nostre società, mettendone a nudo tutti i nervi scoperti.
Questi sono solo alcuni dei titoli che mi sono venuti in mente; ce ne sono di sicuro molti altri. Ce n’è uno che vi è rimasto nel cuore?
Anche questo un romanzo di formazione: narra l’adolescenza, la giovinezza, la maturità di un ragazzo con tante citazioni di letteratura.

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Grazie della segnalazione; non l’ho letto, mi segno il titolo.
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L’ho recensito da poco 🙂
https://alessandroraschella.com/2020/02/14/atti-osceni-in-luogo-privato-recensione/
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Il giovane Holden…
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ça va sans dire….
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Ti direi “Il giovane Törless” del buon Robert Musil, ma chissà se è un po’ troppo vecchio stile per i lettori d’oggi…
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Credo faccia parte a buon diritto dei classici.
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Hai ragione…il tema era: nuovi romanzi di formazione…ops!
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Nella mia domanda finale intendevo qualsiasi libro di formazione, classico o attuale, tranquilla!!!
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Sai che non ho mai pensato a “Martin Eden” come a un romanzo di formazione? In effetti parla dell’evoluzione del protagonista e del duo scoprire la realtà che lo circonda. “Il Piccolo Principe” onestamente non lo collocherei nella categoria, a meno di una definizione molto ampia e inclusiva.
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Martin Eden racconta la storia di una maturazione e della volontà di crescere, attraverso l’educazione e il senso critico, per raggiungere la propria affermazione. Credo che sia per questo considerato un romanzo di formazione.
Per quanto riguarda il Piccolo Principe, il percorso di crescita e maturazione spirituale che si forma e si accresce, attraverso gli incontri, porta a molte considerazioni sul senso della vita, sull’amicizia, e dunque è una lettura di formazione, nel senso che spinge a riflettere e ad acquisire uno sguardo critico.
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In realtà non saprei dire se si forma di più il Piccolo Principe o il pilota.
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Va beh, qualcuno cresce 😁
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Meraviglioso Martin Eden, mi ha toccata nel profondo e non riesco ancora a parlarne…. Tra i romanzi di oggi, forse Roderick Duddle, del sofisticato Michele Mari, può essere considerato un romanzo di formazione, seppure ambientato in un contesto ottocentesco (ma non so dirti di più, perchè devo ancora leggerlo).
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Ne ho sentito parlare molto bene
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In un certo senso “Aristotele e Dante scoprono i segreti dell’universo” potrebbe appartenere a questo genere, visto che si parla di formazione sentimentale, così come “Il piccolo amico” anche se è una variazione sul tema. Grazie per gli ottimi spunti di lettura :).
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Mi cogli impreparata su questi due romanzi….
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Diciamo che sono andata un po’ fuori dagli schemi ;). D’altro canto i tuoi ottimi consigli spaziavano in tutte le direzioni :).
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Sì, lo spettro è ampio, un contenitore in cui c’è spazio, molto spazio!
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Che bello “Aristotele e Dante scoprono i segreti dell’universo”!😍
“Il piccolo amico”, invece, mi manca, devo ancora riprendermi dalla lettura di “Dio di illusioni”!😅
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Mi ricordo, quando uscì negli anni 90, lo leggemmo voracemente. Un quadro veritiero di come era la vita nei campus americani.
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Vero, però a me non ha colpito più di tanto. Volevo leggere altro di lei, ma vista la mole dei suoi romanzi ancora non ho avuto il coraggio!😅
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Non è bello tanto (né tanto impressionante) quanto “Dio di illusioni” a dire il vero: ho voluto citarlo semplicemente perché gioca con le regole del classico romanzo di formazione ;).
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Be’, sono due romanzi piuttosto diversi, come i loro protagonisti: quelli di “Dio di illusioni” non vorrei proprio incontrarli nella vita reale!😅
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Hai ragione!
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Direi un ottimo spunto per questa carrellata!
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Credo sia considerato romanzo di formazione anche Norwegian Wood di Murakami
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Si, certo!
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La vita davanti a sé di Romain Gary è un piccolo capolavoro! Potremmo aggiungere anche Chiamalo sonno di Henry Roth?
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Verissimo, un romanzo che mi ha sorpreso per scrittura e attualità.
Chiamalo sonno ci sta eccome!
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Mi è venuto in mente anche questo:
http://www.marsilioeditori.it/lista-autori/scheda-libro/2970180-e-i-figli-dopo-di-loro/e-i-figli-dopo-di-loro
Il romanzo narra un’estate cruciale nella vita di tre adolescenti, in una periferia francese che potrebbe essere qualsiasi altra in Europa. Ce l’ho nella lista delle prossime letture.
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Il romanzo di formazione è ormai diventato il mio genere preferito. Non conoscevo alcuni dei titoli di cui parli qui, leggerò volentieri le tue recensioni. A proposito di questo genere, sto rileggendo proprio adesso “Il giovane Holden” in inglese che consiglio a chi vuole praticare il prioprio inglese e di cui odio la traduzione del titolo in italiano! Il mio autore preferito di questo genere è Auster e voglio esplorare altri scritti di Missiroli (ho letto solo due suoi libri ed è ancora prematuro definirlo un grande autore).
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In effetti, potendo leggere in lingua originale, è sempre meglio che in traduzione. Anche se tanti bravi traduttori riescono a restituirci testi coerenti, per stile e lingua, con l’originale. Grazie del suggerimento!
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Vengo subito a leggere la tua recensione di Missiroli!!
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https://ilmestieredileggereblog.com/2020/12/15/santiago-roncagliolo-la-notte-degli-spilli/
Aggiungo questo romanzo che ho appena letto,. È un romanzo di formazione in cui sono protagonisti quattro adolescenti e il momento cruciale del loro passaggio all età adulta.
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