Micah si portò pollice e indice alle labbra e fischiò. Di lì a poco una vecchia capra sbucò da dietro la casa. Micah e Lyris l’avevano cresciuta insieme. La capra si avvicinò con passo felpato sull’erba. I ciuffi rossi e bianchi del suo manto avevano assunto varie sfumature argentee. Scrutò i presenti e poi fisso Micah, come a dire: «Ehi, aspetta, te ne stai andando? È di questo che si tratta?»

Micah si lasciò cadere in ginocchio e le arruffò il manto stopposo e lungo. Si sforzò chiaramente di non piangere, ma pianse comunque. La capra guardava con occhi a fessura la strada davanti alla casa.

«È più difficile di quanto avessi immaginato» disse Micah.

 

Pacifico, di Tom Drury, NNEditore 2018, traduzione di Gianni Pannofino

Con molta nostalgia, sono tornata a Grouse County, e lì vi ho ritrovato i personaggi a cui mi ero affezionata in “La fine dei vandalismi” e “A caccia nei sogni”. Anche questo, come il secondo libro, restringe la narrazione ad alcuni personaggi, lasciando sempre sullo sfondo la vita della contea rurale che abbiamo più ampiamente esplorato nel primo romanzo. Ritroviamo, a distanza di sette anni, la “strana” famiglia che si era ricomposta e subito spezzata in “A caccia nei sogni”. Tiny – che per la moglie Joan era Charles – ritorna in scena col suo nomignolo, e si comporta come prima: ha lasciato il suo lavoro di idraulico e combina qualche guaio, ma soprattutto è solo. Joan lo aveva lasciato nel secondo volume, la figliastra Lyris, che ora ha ventitré anni, è andata a vivere col suo ragazzo Albert e il figlio Micah, ora quattordicenne, è in procinto di trasferirsi in California, per ricongiungersi alla madre. Ritroviamo anche Dan, che ora non è più lo sceriffo ma lavora come investigatore privato, e sua moglie Louise, che ha aperto un negozio di antiquariato nel Kleeborg Building, ricevuto in eredità dal suo ex datore di lavoro, il fotografo Perry. Nello stesso palazzo abitano Lyris e Albert che Louise coccola con molto affetto, come dei figli, spinta dal lutto che ancora non riesce a superare. Louise è anche la ex moglie di Tiny, anche se ormai tra loro i rapporti sono definitivamente chiusi.

Midwest GALENA-ILLINOIS-900

I personaggi principali sono affiancati da alcuni già noti, come la madre di Louise, ed altri che irrompono a Stone City portando un certo scompiglio e, soprattutto, la violenza. Tra questi personaggi a latere, quella che colpisce di più è Sandra Zulma, con la sua delirante vicenda, che incrocia le vite di Dan e Louise.

La narrazione procede in parallelo: da un lato, la vicenda di Micah – attorno a cui ruotano Joan, Tiny e Lyris -, dall’altro, il continuo intrecciarsi delle vite di coloro che vivono nella contea.

La linea narrativa che mi ha più catturata è quella di Micah; è lui il personaggio che maggiormente attira l’attenzione perché sta vivendo un momento cruciale della sua vita. Lascia la sua casa, il padre e la sorella, e la capra a cui è affezionato, per trasferirsi in California dalla madre, Joan (che nel secondo volume si era svelata sotto una luce piuttosto negativa). Micah è curioso di vedere cosa lo aspetta laggiù, ma allo stesso tempo sente che gli mancheranno gli affetti di Tiny e Lyris e il suo mondo rurale.

Da una tasca dei jeans, Lyris prese un foglio di carta ripiegato e lo infilò nella valigia. «Okay, ragazzo, questo è il mio numero» disse. «Se sei nei guai, se hai voglia di parlare, sono qui».

«Chi mi chiamerà “ragazzo” in California?».

«Nessuno. Per questo non dovresti partire».

«Tu dici?».

Lyris si strinse nelle spalle. «Va e vedi com’è».

Entra così in gioco un elemento diverso rispetto ai due primi volumi: la grande città della costa californiana, a cui si contrappone la vita della contea rurale. L’arrivo in California è un cambiamento radicale per Micah: la metropoli, con uno stile di vita completamente diverso, un aspetto che man mano spiazzerà sempre più il ragazzo, mettendolo alla prova nelle relazioni con i ragazzi della sua età che conosce, con i loro comportamenti, col fratellastro Eamon e il nuovo marito di Joan, con l’autorità scolastica.

Il mondo di suo padre e quello in cui si trovava adesso sembravano appartenere a dimensioni diverse. Micah era il viaggiatore tra quei due mondi.

A Los Angeles Micah cresce e conosce per la prima volta l’amore:

Charlotte riaprì la bocca quando capì che lui non avrebbe detto basta. I suoi denti avevano lasciato un ovale di trattini perfetti, all’interno del quale i peli del braccio erano arricciati e umidi. Il braccio si rinfrescò asciugandosi. Micah guardò Charlotte, vide che aveva le lacrime agli occhi e si accorse di averle anche lui. Forse il morso gli aveva fatto più male di quel che pensava o forse c’era qualcos’altro. Si protesero uno verso l’altra senza pensare e si baciarono a lungo. Era il primo bacio, per Micah, e lui capì che lo avrebbe ricordato per tutta la vita.

Conosce anche la droga, che sperimenta insieme ai nuovi amici, già più rodati di lui. Naturalmente il finale rimane aperto, e questo lascia ognuno libero di trarre le proprie conclusioni su cosa possa succedere dopo. Lascia anche aperta la speranza che la trilogia diventi una tetralogia…

Drury trilogia

Qui potete leggere l’incipit.