La settimana scorsa sono riuscita ad andare a vedere la mostra dedicata a Roy Lichtenstein “Multiple visions”:
La sua arte sofisticata, riconoscibile al primo sguardo e apparentemente facile da comprendere, ha affascinato fin dai primi anni eroici della pop art generazioni di creativi, dalla pittura alla pubblicità, dalla fotografia al design e alla moda e il potere seduttivo che essa esercita sulla cultura visiva contemporanea è ancora molto forte.
In mostra circa 100 opere tra prints anche di grande formato, sculture, arazzi, un’ampia selezione di editions provenienti da prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private europee e americane oltre a video e fotografie.
La mostra è organizzata in un percorso tematico, evidenzia attraverso una panoramica sui temi e i generi dell’arte di Roy Lichtenstein, come gli elementi di diverse culture confluiscano nel suo lavoro di decostruzione e ricostruzione dell’immagine, e quindi elaborate in chiave pop con il suo linguaggio personalissimo: dalla storia della nascita degli Stati Uniti all’epopea del Far West, dai vernacoli e le espressioni artistiche etnografiche degli indiani d’America alla cultura pop esplosa in seguito all’espansione dell’economia mondiale del secondo dopoguerra, dalla cultura artistica europea delle avanguardie allo spirito contemplativo dei paesaggi orientali.
La fascinazione per la “forma stampata”, cioè la riproduzione meccanica come fonte di ispirazione,che è alla base del lavoro di Roy Lichtenstein e che nella sua pittura viene attuata in un percorso che parte da una copia che viene trasformata in un originale, viene presentata in questa mostra nel suo processo inverso: da un’idea originale a una copia moltiplicata.
Il percorso espositivo percorre l’evoluzione del lavoro di Lichtenstein evidenziando l’evoluzione nel lavoro di Lichtenstein rispetto alla riproducibilità meccanica dell’opera d’arte, di cui è stato forse il più sofisticato interprete, ma illustrandone allo stesso tempo le sue diverse interpretazioni e rappresentazioni formali rispetto ai soggetti trattati: visioni che procedono con costanti riferimenti trans-storici ai mutamenti dei linguaggi artistici.
La mostra è visitabile fino all’8 settembre.
Che meraviglia! 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Visti dal vivo sono davvero impressionanti!
"Mi piace""Mi piace"
Ammetto di non amare la pop art, ma ha una sua originalità. Ho visto solo una volta qualche opera di Lichtenstein diversi anni fa in Slovenia.
Per gli appassionati sembra una mostra molto interessante.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sì, è molto completa perché ci sono tutti i generi delle sue opere, anche sculture e arazzi. Una bella mostra per conoscere questo artista.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Colpo d’occhio favoloso!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Immagini molto accattivanti!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie. Forse oggi il Mudec è l’unico museo a Milano che riesce a offrire mostre ben fatte. Lichtenstein è profondo e gioioso insieme (come tutta la pop art)
"Mi piace"Piace a 1 persona
Hai ragione, la mostra è organizzata bene, gli spazi sono ampi e si riesce a muoversi e a sostare davanti alle opere in modo agevole. Inoltre, contiene una bella panoramica sull’artista, compresi gli arazzi e le sculture.
"Mi piace"Piace a 1 persona