Ogni notte sono sempre di più i malati di insonnia che si vedono negare l’ammissione al pronto soccorso. Li rimandano a casa, al confino, a rigirarsi sul materasso sfregiandosi gli occhi con la lama della luna, finché qualcuno non gli trova un donatore. Finché non ottengono l’idoneità a una donazione di sonno, per tanti di loro non c’è niente da fare.

I donatori di sonno, di Karen Russell, BigSur edizioni 2023, traduzione dall’inglese di Martina Testa, pp. 158

Apprezzato da Stephen King per la sua bellezza onirica e inquietante, il romanzo di Karen Russell racconta un’America messa in ginocchio da un’epidemia di insonnia. Epidemia che dagli Stati Uniti si estende alla Cina, e poi via via al resto del mondo. Una pandemia inquietante dalle conseguenze agghiaccianti. Karen Russell ha pubblicato il romanzo nel 2014, dunque ben prima che il mondo si trovasse a fare i conti con la pandemia del covid. Quando era iniziata, nessun governo, nessun cittadino sapeva cosa aspettarsi da questa emergenza sanitaria: Karen Russell ha costruito in anticipo su questa emergenza reale il suo romanzo che suona come una premonizione e che ricorda un trascorso letterario nato dalla penna di Gabriel Garćia Márquez, autore di quel capolavoro di realismo magico che è Cent’anni di solitudine, laddove ai cittadini di Macondo capita una disgrazia simile.

Gli Stati Uniti sono afflitti da un’epidemia di insonnia così forte da essere letale. Trish, sorella di una delle prime vittime, lavora per un’associazione non-profit che effettua trasfusioni di sonno: è stata lei a trovare la Piccola A, l’unica donatrice universale finora conosciuta, una neonata il cui sonno purissimo non causa mai crisi di rigetto nei pazienti; ma mentre la ricerca di donatori continua senza sosta, il padre della Piccola A è sempre più riluttante a sottoporre la figlia ai prelievi. Quando dal sonno di un donatore sconosciuto si scatena un’infezione di orribili incubi, Trish dovrà prendere una decisione difficilissima.

Benvenuti nel mondo di Karen Russell, narratrice che sa mescolare in dosi perfette il reale e il surreale, la psicologia e la fantascienza, l’horror e la satira sociale, il familiare e la distopia. Stregati dalla sua scrittura, attraversiamo questa allegoria sociale con meraviglia e inquietudine come avviene nei sogni più intensi, scoprendo con quanta potenza la letteratura può toccare temi come il trauma della malattia, la paura del contagio e la gestione della cura, la responsabilità individuale verso il bene collettivo – temi che se ci sembrano attualissimi oggi è perché troppo spesso dimentichiamo che sono eterni.

Karen Russell (Miami, 1981) ha pubblicato tre raccolte di racconti (di cui in Italia sono uscite per Elliot Un vampiro tra i limoni e Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi), ed è stata finalista al Premio Pulitzer con il romanzo Swamplandia! (Elliot, 2011). Ha ricevuto le due più importanti borse di studio americane per le arti, quella della MacArthur e della Guggenheim Foundation.