Le prime lingue del fuoco che doveva realizzare si gonfiarono dietro la coda della White Wings. «È un messaggio rivolto allo spirito di ogni essere umano: liberarsi da ciò che è materiale per comprendere l’essenza del mondo» aveva detto Olive. Ma che diamine voleva dire? Olive le aveva trascritto il significato di ogni runa, aveva provato a spiegarle quanto Grover le aveva fatto studiare, ma anche così Ally non ci capiva nulla. L’unica cosa che le sembrava chiara era che nemmeno i nuovi simboli di Grover erano semplici disegni, ma oscuri messaggi di guerra. (pag. 133)

Il disegnatore di nuvole, di Giorgia Simoncelli, illustrato da Paolo d’Altan, Edizioni Piuma 2021, pagg. 219

Tra le mie letture estive figura questo bellissimo libro rivolto ad un pubblico di giovani lettori, che però è in grado di catturare anche l’attenzione dei grandi. Il suo fascino sta, secondo me, in tre elementi: la trama avventurosa, la perfetta ambientazione nella cupa Londra vittoriana, il messaggio filosofico che sottende il racconto. Sono tre cardini su cui si muove questa perfetta macchina narrativa dando vita ad un romanzo avvincente, capace di coinvolgere il lettore facendolo partecipe di un sogno, a fianco di un manipolo di ragazzini coraggiosi e pronti ad affrontare pericoli e difficoltà pur di salvare il padre e i suoi ideali.

Veniamo alla trama. Il racconto inizia quando Grover, il più grande disegnatore di nuvole del regno di sua maestà la regina Vittoria, sparisce, lasciando misteriosi messaggi rivolti ai suoi figli. Quella di Grover in realtà è una famiglia speciale; lui stesso orfano, una volta affrancatosi da un destino per niente piacevole, decide di accogliere in casa sua i bambini di cui nessuno può o vuole occuparsi, dando così forma ad una famiglia tenuta insieme dall’amore. Ally è la ragazzina più grande a cui Grover ha già insegnato a pilotare la White Wings, un aerostato a vapore di cui si serve per disegnare le nuvole sui cieli grigi e fumosi della città, e a cui affida il compito di prendere le redini della ingarbugliata situazione. Ci sono poi Duncan, Olive, Lucius e la piccola Quinnie.

Ally aveva ricevuto un ultimo messaggio dalla ricetrasmittente da parte di Grover, poi più nulla. Così si era decisa ad andare a cercarlo laddove faceva rifornimento di acqua. Mentre non c’è traccia di Grover, Ally trova, abbandonata vicino ad un laghetto, la White Wings. Da qui parte parte la spasmodica ricerca del padre, che si trasforma in una avventura piena di pericoli, di traditori, e di qualche amico deciso ad aiutare il manipolo di ragazzini nell’impresa.

Lo scenario in cui si svolge l’avventura è descritto in modo magistrale: la cappa di fumo che si leva dalle fabbriche della East End, i vicoli stretti e miseri in cui gli operai conducono esistenze alienate, il grigiore di palazzi e case modeste, il cielo opprimente offuscato sia dalla nebbia che dall’inquinamento, evocano un paesaggio greve, che pesa sull’animo delle persone. E su questa tela monocromatica di colore, solo i disegni realizzati col vapore emesso dalla White Wings possono dare alle persone lo stimolo ad alzare lo sguardo, ad elevarlo dal piano terreno in cui trascinano esistenze scialbe.

Come si disegnano le nuvole papà? Serve acqua limpida, incontaminata, per questo arriviamo fin qui e ho paura che presto dovremmo allontanarci ancora. Le fabbriche avanzano ogni giorno per conquistare aria e acqua senza che nessuno se ne accorga. Ma le nuvole sì, le nuvole lo sanno, e l’acqua sporca non ti darà mai il bianco necessario. E poi serviranno i tuoi sogni.

Quante persone vedi alzare la testa verso il cielo? Guardati intorno e prova a contarle. Non riempirai il palmo di una mano. Nessuno oggi sogna più. La gente ha smesso di immaginare, e noi serviamo a questo, i disegni servono a questo: a far ricordare i sogni perduti. (pag. 24)

Ecco spiegato il ruolo di cui Grover si sente investito, e quando Grover sparisce, le nuvole non riempiono più il cielo. Il segretario del Primo Ministro della regina Vittoria si reca a casa di Grover dove trova una preoccupata Ally: lei è pronta e capace di sostituire momentaneamente il padre, ma resta il mistero di che fine abbia fatto. E’ stato forse vittima di qualche trama? E chi potrebbe avere interesse a farlo sparire, e con lui, fare sparire i disegni che regalavano qualche momento di sogno alle persone?

Ally e i suoi fratelli non si danno per vinti; Grover ha disseminato dei messaggi per loro, degli indizi criptati, difficili da decifrare ma grazie a ciò che ha loro insegnato, i ragazzi iniziano a fare luce sul mistero; man mano che si avvicinano alla verità, tutto diventa pericoloso e devono scontrarsi con chi sta dietro il diabolico disegno di annientamento del sogno di Grover. Nella spasmodica ricerca del padre ogni sicurezza sembra svanire, chi era amico ora è nemico, tranelli e pericoli minano la loro strada.

In uno scenario industriale in cui le macchine hanno il sopravvento sugli umani, in cui dei robot assumono fattezze umane rendendo difficile stabilire chi si ha veramente davanti, alleati e nemici si confondono, e si fa strada una visione sinistra della società. Si è ancora in tempo per salvare l’umanità?

Come dicevo all’inizio, questo bel romanzo offre una trama avventurosa, un giallo da risolvere e allo stesso tempo punta lo sguardo sulle derive verso cui la nostra società si è mossa, una (non tanto) velata critica al sistema capitalistico dove la corsa ai profitti non tiene in nessun conto le persone, i loro sogni e la loro felicità.

Il disegnatore di nuvole è un libro consigliatissimo per i ragazzi, una lettura in grado di catturare la loro attenzione stimolando un immaginario ancora capace di emozionarsi, e allo stesso tempo di farli riflettere su aspetti importanti e attualissimi. Un libro che mi auguro genitori ed educatori vorranno suggerire ai propri ragazzi a cui dobbiamo insegnare a inseguire i propri sogni.

Il libro è corredato da una copertina strepitosa, disegnata da Paolo d’Altan, che una volta estratta e aperta, diventa un bel poster da appendere. Inoltre, ogni capitolo è introdotto da un disegno.

Il poster

Il libro è finalista libro di esordio al Premio Strega ragazze e ragazzi 2021 e vincitore del Premio Simonetta Lamberti, sezione narrativa ragazzi edita.

Giorgia Simoncelli è nata e vive in provincia di Roma. Laureata in storia dell’arte contemporanea all’università La Sapienza, è pubblicista dal 2012. Nel 2016 è tra i dieci vincitori del concorso letterario Ioscrittore del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol e finalista alla terza edizione del Premio Letterario Nazionale Bukowski.

Nel 2018 è finalista al concorso Odissea con l’opera fantasy “Il viaggio di Lea”. Come curatrice ha pubblicato con Gangemi Editore, Skira, L’Erma di Bretschneider, Il Cigno Galileo Galilei. Ha racconti pubblicati con Delos Digital, Edizioni della Sera, Watson e con la rivista Cose da Altri Mondi.