L’événement della regista francese Audrey Diwan ha vinto il Leone d’oro per il miglior film della 78ª edizione Mostra del Cinema di Venezia. Il Gran premio della giuria è andato a È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, mentre il Leone d’argento per la miglior regia è stato vinto da Jane Campion per The power of the dog. La giuria, presieduta dal regista sudcoreano Bong Joon, ha poi assegnato i premi per la migliore interpretazione femminile e maschile, la Coppa Volpi, a Penelope Cruz per Madres Paralelas e a John Arcilla per On the Job: The Missing 8.
I premi principali:
I premi principali del festival del cinema di Venezia
Leone d’oro per il miglior film: L’événement di Audrey Diwan
Gran premio della giuria: È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino
Leone d’argento per la miglior regia: Jane Campion per The power of the dog
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile: Penelope Cruz per Madres Paralelas
Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile: John Arcilla per On the Job: The Missing 8
Miglior sceneggiatura: Maggie Gyllenhaal per The lost daughter
Premio Marcello Mastroianni (a un attore emergente): Filippo Scotti per È stata la mano di Dio
Premio speciale della giuria: Il Buco di Michelangelo Frammartino
Miglior film della sezione Orizzonti: Pilgrims di Laurynas Bareiša
Premio Leone del futuro per la miglior opera prima: Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark
Leone d’oro per il miglior film: L’événement di Audrey Diwan
L’événement è tratto dall’omonimo romanzo di Annie Ernaux, pubblicato in Italia da L’Orma col titolo L’evento, e racconta di una donna francese che nel 1963 cerca di abortire clandestinamente – in quel periodo l’aborto era illegale in Francia.

Ottobre 1963: una studentessa ventitreenne è costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. In Francia l’aborto è ancora illegale – la parola stessa è considerata impronunciabile, non ha un suo «posto nel linguaggio».
L’evento restituisce i giorni e le tappe di un’«esperienza umana totale»: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguità dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l’incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un’abbacinante compresenza di vita e morte.
Calandosi «in ogni immagine, fino ad avere la sensazione fisica di “raggiungerla”», Ernaux interroga la memoria come strumento di conoscenza del reale. Dalla cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente trasformativo sorge una voce esattissima, irrefutabile, che apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di donne escluse dalla Storia.

Il film:
Francia, 1963. Anne è una brillante studentessa con un promettente futuro davanti a sé. Tuttavia, quando resta incinta, vede svanire la possibilità di portare a termine i propri studi e sfuggire ai vincoli insiti nella sua estrazione sociale. Con l’avvicinarsi degli esami finali e la gravidanza sempre più evidente, Anne si decide ad agire, anche se deve affrontare la vergogna e il dolore, anche se deve rischiare la prigione per seguire la sua strada…
Commento della regista:
Qual è il destino di una giovane donna che si misura con un aborto clandestino? Spesso, possiamo solo cercare di indovinare la risposta. Quando ho deciso di realizzare l’adattamento di L’événement di Annie Ernaux, ho cercato di trovare il modo per catturare la natura fisica dell’esperienza, di tenere conto della dimensione corporea del percorso. La mia speranza è che l’esperienza trascenda il contesto temporale della storia e le barriere di genere. Il destino delle giovani che hanno dovuto ricorrere a questo tipo di operazioni è rischioso, insopportabile. Tutto quello che ho fatto è stato cercare la semplicità dei gesti, l’essenza che potesse veicolarlo.

Audrey Diwan
Dopo aver studiato giornalismo e scienze politiche, approda come redattrice freelance alle Éditions Denoël, dove scopre la passione per la scrittura. All’età di 23 anni, comincia a scrivere di società e cultura su Glamour, dove resterà per nove anni. Lancia poi assieme ad Aude Walker la versione francese del settimanale Stylist.
Entra in contatto col mondo del cinema quando TF1 la chiama per sceneggiare un film TV in seguito alla pubblicazione del suo primo romanzo di fiction, nel 2007. Conosce poco dopo il regista Cédric Jimenez, che diventerà suo marito. Diwan co-sceneggerà tutti film di quest’ultimo, venendo candidata ai premi Lumière per il copione di French Connection (2014), fino a vincere il Leone d’oro alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia col suo secondo film da regista, L’Événement.
Scheda:
Regia: | Audrey Diwan |
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Produzione: | Rectangle Productions (Edouard Weil, Alice Girard), France 3 Cinéma, Wild Bunch, SRAB Films |
Durata: | 100’ |
Lingua: | Francese |
Paesi: | Francia |
Interpreti: | Anamaria Vartolomei, Kacey Mottet-Klein, Luàna Bajrami, Louise Orry Diquero, Louise Chevillotte, Pio Marmaï, Sandrine Bonnaire, Anna Mouglalis, Leonor Oberson, Fabrizio Rongione |
Sceneggiatura: | Audrey Diwan, Marcia Romano |
Fotografia: | Laurent Tangy |
Montaggio: | Géraldine Mangenot |
Scenografia: | Diéné Bérété |
Costumi: | Isabelle Pannetier |
Musica: | Evgueni e Sacha Galperine |
Suono: | Antoine Mercier, Philippe Welsh, Thomas Desjonquères, Marc Doisne |
Nota: | dal romanzo “L’événement” di Annie Ernaux |
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