Finalmente le temperature si sono abbassate a ricordarci che siamo in inverno; dico questo perché, personalmente, questo clima estivo così prolungato cominciava a stufarmi. Amo molto l’alternarsi delle stagioni, il cambiamento, i cibi di stagione, le abitudini diverse, anche gli abiti diversi. Amo l’esplosione primaverile di fiori e colori e la leggerezza dell’estate, tempo di vacanze, con tutta la frutta che troviamo sui banchi al mercato; ma amo altrettanto il freddo invernale, sedersi vicino al camino, stringersi in un maglione caldo e, ovviamente, poltrire con un libro in mano, magari davanti alla finestra mentre fuori nevica. Vabbé, basta luoghi comuni… Veniamo ai nostri amati libri. A novembre le mie letture si sono concentrate soprattutto su un romanzo di ottocento pagine, I patrioti, che oltre ad essere oggettivamente lungo, è direi ad alto peso specifico. Gli ho dedicato tanti giorni e se li meritava tutti.
Ecco le mie letture novembrine:
Marisa Salabelle, La scrittrice obesa
Guida tascabile per maniaci dei viaggi letterari, Edizioni Clichy
Iulian Ciocan, Prima che Brežnev morisse
Le due guide (Guida tascabile e Passenger) sono ottimi viatici, l’una durante i viaggi in cui vogliamo anche “agganciare” ricordi letterari, l’altra per conoscere Milano, una città in continuo cambiamento. Gli altri romanzi sono tutti meritevoli di attenzione ma su tutti spicca il romanzo di Krasikov, che per me è il libro del mese.

I patrioti, di Sana Krasikov, Fazi editore 2022, traduzione di Velia Februari, pp. 790
Il bellissimo romanzo di Krasikov è un’opera di grande respiro, un po’ come è tradizione nella grande narrativa russa, e ci mette al corrente delle vite di tre generazioni della stessa famiglia, in un contesto storico-sociale che fluisce tra gli Stati Uniti e la Russia, in diverse fasi di andate e ritorni. Il romanzo parla, principalmente, del rapporto tra l’individuo e la Storia, tra idealismo e realtà, e investiga il concetto di patriottismo in tutte le sue sfaccettature. La definizione di patriota riportata nei dizionari è la seguente: “Persona votata all’esaltazione e alla difesa di un’idea nazionale e politica”. In generale, quando si usa questo termine si intende una persona che ama la patria e mostra il suo amore lottando o combattendo per essa, ma sappiamo – la Storia ce lo ha duramente mostrato – quanto questo concetto apparentemente nobile sia facilmente strumentalizzabile, quali distorsioni e aberrazioni ne possano scaturire.
Il romanzo è costruito attraverso capitoli alternati tra passato e presente, tra la storia di Florence, del figlio Julian e del nipote Lenny; un intreccio complesso tra le loro vite e i contesti in cui si sono snodate. A partire dagli anni Trenta del secolo scorso, fino al 2008, i protagonisti vivono in presa diretta la storia della Russia. Nella mia recensione trovate una descrizione più dettagliata dell’opera.
L’autrice, Sana Krasikov, classe 1979, è nata in Ucraina ed è cresciuta in Georgia e negli Stati Uniti, dove vive attualmente. Il primo spunto per la trama l’ha ricevuto da un amico, figlio di americani che decisero di trasferirsi in Unione Sovietica durante gli anni della Grande Depressione per sfuggire alla miseria e inseguire i propri ideali politici.